Cultura/ARTICOLO

Michelangelo copiò Leonardo per la sfera di San Lorenzo

La struttura a 72 facce costruita dal Buonarroti per la cupola della basilica sarebbe ispirata al poliedro disegnato del genio di Vinci e si potrà ammirare nella mostra "Nello splendore Mediceo. Papa Leone X e Firenze"

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
san lorenzo
Michelangelo copiò Leonardo per realizzare la sfera, in rame dorato, di coronamento collocata sulla cima della cupola della sagrestia nuova della basilica di San Lorenzo a Firenze. Per Vincenzo Vaccaro, studioso e funzionario della soprintendenza di Firenze, infatti, il Buonarroti, nell'elaborare il progetto della struttura, si sarebbe fortemente ispirato ad una serie di disegni geometrici creati dal genio di Vinci.

È quanto è emerso ieri a Firenze nel corso della presentazione dell'avvenuto restauro del coronamento: sottoposto ad un intervento di ripulitura teso a restituirgli la sua originale lucentezza, andata perduta nel corso dei secoli e ora sarà esposto, in via permanente, all'interno delle Cappelle medicee. Il 'debutto' tra le opere del percorso museale avverrà, è stato spiegato, a partire da marzo, nell'ambito dell'esposizione che si aprirà a marzo 'Nello splendore Mediceo. Papa Leone X e Firenze', dedicata alla figura del Pontefice che nel 1520 commissionò la realizzazione del coronamento a Michelangelo Buonarroti.

La struttura (che fu poi costruita, per mano dell'orefice Piloto, alcuni anni dopo, durante il pontificato del successore di Leone, anche lui un Medici, Clemente VII, ed ha ornato la cupola di San Lorenzo per oltre 500 anni prima di essere rimossa) è formata dall'unione di due semisfere ognuna suddivisa in 30 triangoli e montate su un blocco ornato di leoni (marzocchi); nel suo celebre trattato 'Le vite' Giorgio Vasari parla dell'opera, ma descrivendola in modo sbagliato, e cioé come di una "palla a 72 facce".
"Si tratta invece di un poliedro complesso, del quale si trova simile esemplare rappresentato nel manoscritto di Luca Pacioli De Divina Proportione - ha spiegato Vincenzo Vaccaro, che da anni studia la storia e l'architettura del 'coronamento' - il testo contiene 60 disegni derivati dagli originali di Leonardo , e tra questi vi é il duodecaedron elevatus solidus, che Michelangelo utilizzò come fonte d'ispirazione". Della raffigurazione leonardesca, spiega ancora lo specialista, "Michelangelo conservò l'impostazione geometrica, che poi, a fini artistici, nascose stemperando le forme del poliedro in modo da farlo assomigliare ad un cristallo rotondeggiante". Oltre a Vaccaro, alla presentazione di stamani hanno preso parte anche la sovrintendente al polo museale Cristina Acidini e la direttrice del museo delle Cappelle Medicee Monica Bietti.