Riflettori puntati sui giovani talenti in arrivo dall'Africa alla prossima edizione di Pitti Uomo, in programma dal 12 al 15 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze. La Fondazione Pitti Discovery in collaborazione con Itc Ethical Fashion Initiative porta avanti il progetto Generation Africa dopo i feedback positivi raccolti alla precedente edizione. Così saliranno in passerella giovedì 14 gennaio, alla Dogana di Via Valfonda, le collezioni di quattro designer africani che producono nei loro paesi d'origine.
I protagonisti sono AKJP, Ikiré Jones, Lukhanyo Mdinigi x Nicholas Coutts e U.Mi-1. "Continuiamo la nostra collaborazione con Pitti Immagine per accendere i riflettori sulla creatività che viene dall'Africa. Vogliamo trasmettere un'immagine diversa di questo continente, fatta di innovazione, di diversità, e di un'energia forte e giovane con cui guardare a un futuro positivo" ha sottolineato Simone Cipriani, direttore e fondatore di ITC Ethical Fashion Initiative, il programma di punta dell'International Trade Centre, agenzia sotto l'egida delle Nazioni Unite e della World Trade Organization.
ITC collega i più grandi talenti della moda mondiale a piccoli artigiani, soprattutto donne, provenienti dall'Africa orientale ed occidentale e da Haiti. E' sudafricano e s'ispira allo sportswear il brand AKJP, che nasce dal duo creativo composto da Keith Henning e Jody Paulsen, mentre Ikiré Jones dell'eclettico designer Walé Oyéjidé strizza l'occhio alla tradizione africana. I designer sudafricani Lukhanyo Mdingi e Nicholas Coutts propongono un look sofisticato, mentre U.Mi-1, nato nel 2008 a Tokyo dalla creatività della designer Gozi Ochonogor, fonde gli studi in ingegneria con la moda maschile, le due passioni della stilista.