Cultura/ARTICOLO

Monicelli, Ballestra, Maggiani e Van Straten per Tobino

L'11 giugno 2010 riaprono “Le Stanze di Tobino” nell’ex-manicomio di Maggiano

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
La stanza di Tobino
“La mia vita è qui, nel Manicomio di Lucca. Qui si snodano i miei sentimenti. Qui sincero mi manifesto. Qui vedo albe, tramonti e il tempo scorre nella mia attenzione. Dentro una stanza del Manicomio studio gli uomini e li amo. Qui attendo: gloria e morte. Di qui parto per le vacanze. Qui, fino a questo momento sono ritornato. Ed il mio desiderio è di fare di ogni grano di questo territorio un tranquillo, ordinato, universale parlare”.
da Le libere donne di Magliano

Come ha letto e come rilegge oggi, a cento anni dalla nascita del suo autore, Le libere donne di Magliano una scrittrice come Silvia Ballestra, classe 1969, sensibile ai temi delle emergenze al femminile? E cosa racconta di Tobino uno scrittore come Maurizio Maggiani che condivide con l’autore viareggino molte cose, dalla geografia dei luoghi alla vocazione anarchica e popolare? O chi come Giorgio Van Straten ha fatto dei maestri toscani, da Tobino a Bilenchi, tesoro di scrittura? L’occasione per ascoltarli, insieme a Mario Monicelli che di Mario Tobino era amico e che ha fatto, pochi anni fa, del Deserto della Libia un film dal titolo “Le rose del deserto”, sarà l’inaugurazione di una parte dell’ex-manicomio di Maggiano, alle porte di Lucca, dove lo scrittore-psichiatra ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni.
L’11 giugno alle ore 16, infatti, la Fondazione Mario Tobino inaugura, dopo un lungo restauro, la Palazzina Medici, e cioè l’ala dell’ex-Ospedale Psichiatrico di Maggiano che ospitava l’alloggio dei medici e dove si trovano le “Stanze di Tobino” con il loro spartano arredamento originale, la scrivania, le penne, i libri, la macchina da scrivere. La Fondazione avvia così, nel grande e suggestivo complesso medioevale, il percorso di costruzione del Museo e del Centro di studi tobiniani: sia per la sezione letteraria sia per quella di storia della medicina, della psichiatria e del disagio sociale. Il Centro potrà contare sulla formazione di un archivio bibliografico, sul riordino della biblioteca e sull’esposizione dei più significativi strumenti medici e scientifici. Inoltre, grazie all’accordo chiuso con le Teche Rai, sarà possibile visionare l’immenso patrimonio televisivo di interviste, ritratti, cronache di Premi letterari che vedono protagonista Mario Tobino.

“Nel recupero dei luoghi, la Fondazione – dice il presidente Andrea Tagliasacchi - ha avuto un ruolo importante, come anche nella rinata attenzione verso Tobino. Abbiamo iniziato a riparlarne tanti anni fa con Cesare Garboli e abbiamo continuato a farlo con Enzo Siciliano, riportando in libreria l’autore non solo delle Libere donne di Magliano ma anche di Per le antiche scale, delle Braci dei Biassoli, de L’Angelo del Liponard: un autore sfuggito alle classificazioni, alle scuole, che è stato in grado di darci, ad esempio, il più intenso e vitale libro sulla Resistenza, Il Clandestino, con cui vinse il Premio Strega. E oggi, grazie all’attenzione delle Istituzioni, finalmente la riapertura della ‘città’ di Tobino, del luogo dove curava i suoi malati, e dove ha vissuto quarant’anni anni della sua vita: l’ex Manicomio di Maggiano sulle colline di Lucca”.

Il Centenario

Mario Tobino nasceva cento anni fa a Viareggio, il 16 gennaio 1910 (morì ad Agrigento l’11 dicembre 1991 dopo aver ritirato il Premio Pirandello). All’autore delle Libere donne di Magliano, uno dei veri e propri long seller della letteratura italiana, la Fondazione Mario Tobino - insieme alla Regione Toscana, alla Provincia di Lucca, al Comune di Viareggio, al Comune di Lucca, alla USL di Lucca e agli eredi Tobino - dedica un anno di attività volte a mostrare e a indagare sia gli aspetti scientifici che quelli letterari dello scrittore viareggino.

Dopo la realizzazione della mostra Le immagini del vivere, scritture e figure di Mario Tobino (Viareggio, Museo Civico Palazzo Paolina, 15 – 31 gennaio 2010) che esponeva carte manoscritte e dattiloscritte, corrispondenza, documenti personali, ritagli di giornale, insieme a ritratti, oli e disegni, che amici pittori di Tobino – Marcucci, Rosai, Tirinnanzi e altri - hanno eseguito e donato allo scrittore – ecco gli altri eventi:

Nell’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, Andrea Cortellessa, Alfonso Berardinelli e Andrea Tagliasacchi hanno presententato gli atti del Convegno: Il turbamento e la scrittura, curato da Giulio Ferroni (Donzelli, 2010) tenutosi a Lucca nel dicembre 2008.
Uscirà, inoltre, il Catalogo degli strumenti medici e scientifici dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Fregionaia Lucca, a cura di Franco Bellato, Gino Fornaciari, Marco Natalizi e Renzo Sabbatini (edizioni Fondazione Mario Tobino) che raccoglie il materiale, gli oggetti di 150 anni di psichiatria.

Il 10 giugno, alle ore 17, al Gabinetto Vieusseux di Firenze verrà presentato il volume curato da Paola Italia con Giuseppe Emiliano Bonura e Giacomo Contiero, Mario Tobino bibliografia testuale e critica (1910-1991) che raccoglie tutti gli scritti pubblicati nella stampa periodica dall’Autore e tutti gli articoli di critica pubblicati sulla sua opera.

L’11 giugno, alle ore 16, inaugurazione della Palazzina Medici, storica dimora di Mario Tobino all’interno dell’ex-manicomio di Maggiano. Intervengono Mario Monicelli, Maurizio Maggiani, Giorgio Van Straten. Silvia Ballestra parlerà delle Libere donne di Magliano.

Il 1° luglio, presso la sala Accademia della Provincia di Lucca, si terrà la tavola rotonda Questioni di Storia dell’organizzazione e dell’assistenza sanitaria.

Il 26 e 27 novembre, ancora Giulio Ferroni sarà il curatore del convegno Il mondo di Tobino: il medico e le arti in Toscana e in Italia, che si terrà nel palazzo Ducale di Lucca.

A dicembre verrà presentato uno dei primi volumi coordinati da Renzo Sabbatini e da Marco Natalizi: Il manicomio di Fregionaia, il disagio mentale e i problemi dell’assistenza sociale e sanitaria nel territorio lucchese tra Sette e Novecento.

La Fondazione Tobino, inaugurata il 20 maggio 2006, intende infatti conservare, valorizzare, ma soprattutto mettere a frutto la grande eredità culturale di Mario Tobino; riportare alla luce le vicende dell’ospedale di Fregionaia fin dalla sua istituzione, recuperare la memoria storica di un’intera comunità, favorire l’indagine critica della produzione letteraria tobiniana e allo stesso tempo farsi strumento di promozione del dibattito regionale e nazionale sul futuro dell’assistenza psichiatrica. La Fondazione opera in stretto rapporto con la Regione Toscana e con la USL lucchese nonché con la Provincia e il comune di Lucca, il comune di Viareggio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Banca del Monte. Molto importanti sono anche le sinergie con le scuole superiori e con l’Università.


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