Cultura/ARTICOLO

Monsummano, un borgo munito alla porte della Valdinievole

Le imponenti vestigia di un cittadina recuperata sotto il profilo artistico e architettonico

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

Il Castello di Monsummano, che domina con il suo profilo imponente la parte orientale della Valdinievole, può essere considerato uno dei gioielli architettonici del Medioevo toscano. Già sotto la sfera di influenza di Lucca a partire dagli inizi del Duecento, il borgo di Monsummano alto si organizzò in comune, per poi accettare nel 1331 l’egemonia di Firenze che aveva conquistato tutta l’area. Ai primi del Quattrocento il castello cominciò a spopolarsi a favore di Montevettolini, finché nel Seicento si sviluppò - questa volta in pianura e intorno al Santuario della Madonna di Fontenuova - un nuovo borgo destinato a diventare il centro di riferimento per le genti del luogo. Oggi dell’antico castello rimangono un parte delle mura, alte originariamente 7 metri, per un percorso di circa 2 chilometri. E’ visibile e ben conservata anche la porta Nord Ovest (Nostra Signora), che costituisce l’accesso principale, insieme a quella che guarda verso Montevettolini detta Porta al Mercato. Il cuore dell’antico borgo era la Piazza che si apriva di fronte all’antica chiesa di San Nicolao, (XI secolo), caratterizzata da un massiccio campanile, costruito sia per motivi religiosi che militari. Sulla piazza si affacciavano anche gli altri edifici che componevano il tessuto urbanistico del castello e di cui oggi rimane ben poco: il palazzo del comune, poi sede del podestà, il convento, il cassero e i ruderi dell’ospizio di San Bartolomeo, probabilmente gestito dai monaci di Altopascio, famosi per portare sul mantello il segno del tau, riferimento alla croce del Cristo, che si erano dati incarico di ospitare e proteggere i pellegrini in cammino sulle strade toscane.