Monte dei Paschi di Siena sta per ottenere il via libera da Bruxelles al piano di aumento di capitale che porterà a ripagare il prestito dei Monti bond. La ratifica è prevista per la metà della settimana. Mai come oggi però gli interessi della fondazione, primo socio dell'istituto bancario, e quelli del management, con a capo il presidente Mps Alessandro Profumo, sembrano più distanti.
L'ente socio vuole rallentare i tempi di approvazione del piano perché ha paura di perdere quel che resta del patrimonio che ha in cassa. I vertici della banca vogliono accellerare per uscire da una situazione di insolvenza che potrebbe portare dritti alla nazionalizzazione. Il botta e risposta tra Antonella Mansi (“L'aumento a gennaio è fortemente penalizzante per la fondazione”) e Alessandro Profumo (“Seguiremo il codice civile facendo l'interesse del 100% dei soci”) la dice lunga sull'atmosfera pesante che si respira nella città del Palio.
Questi i tempi accellerati. Dopo l'approvazione di Bruxelles, l'advisor Ubs chiuderà gli inviti al consorzio garante per l'aumento. Giovedì, se tutto va per il verso giusto, il cda convoca l'assemblea per l'aumento a fine dicembre per portare il prospetto in Consob a inzio gennaio e avviare l'operazione entro fine gennaio. Ma la fondazione al momento non ha ancora venduto un'azione e continua a temporeggiare.
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Mps, aumento di capitale Forte tensione a Siena
A metà della settimana Bruxelles dà il via libera al piano di aumento del capitale, ma a Siena l'atmosfera è di grande tensione. Management e fondazione la pensano in maniera opposta

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