A Siena i musei scientifici fanno festa. Accadrà domenica 30 maggio quando, la Fondazione Musei Senesi e l’Università degli Studi di Siena daranno vita per la prima volta ad un’iniziativa destinata a far parlare di sé. Pochi sanno che una parte consistente, più del 30%, del nostro patrimonio culturale cittadino e provinciale è costituito da musei scientifici, naturalistici e tecnologici e per celebrarli e farli conoscere dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso l'Orto Botanico senese, si terrà la “Festa dei Musei Scientifici”. La giornata sarà interamente dedicata ai 15 musei, ben nove dei quali insistono sul territorio cittadino. Il programma offre laboratori didattici per adulti e ragazzi, mongolfiere, musica e anche una merenda domenicale, messa a disposizione dall’Associazione Erbandando e dai produttori del Mercatale di Sovicille grazie all’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Siena.
Dalle ore 15.00, i maggiori interpreti di questo straordinario patrimonio saranno a disposizione per raccontare i musei scientifici. Il pubblico potrà così divertirsi e comprendere i principali fenomeni naturali con strumenti di astrofisica per imparare a guardare le stelle; areostati per comprendere il comportamento dei gas; modelli “componibili” del corpo umano per scoprire l’anatomia; vulcani in miniatura per sperimentare un’eruzione; misteriosi elementi per esplorare i segreti del mercurio e delle meteoriti e molto altro ancora, come preziose orchidee per osservare aspetti poco noti della biodiversità della Toscana o rari reperti per navigare nei tesori del nostro sottosuolo.
Tante, quindi, le curiosità e gli approfondimenti didattici, accompagnati anche da momenti di divertimento come la performance di improvvisazione musicale “Legni Sonori”, a cura del maestro Giulio Stracciati, al punto informativo per la promozione del nuovissimo master in Tutela e gestione di musei e collezioni di beni naturalistici e storico scientifici anch’esso realizzato insieme da UNISI e FMS.
Alle 18.00, infine, sarà presentata la guida dedicata allo straordinario patrimonio del Sistema Museale Universitario Senese, l’ultima nata della collana della Fondazione Musei Senesi, curata direttamente dai responsabili di ognuna delle strutture coinvolte. Un volume che accompagnerà il visitatore in un viaggio attraverso l’affascinante patrimonio scientifico d’Ateneo, diffuso grazie al lavoro portato avanti da secoli dalla nostra Università che, con la ricerca, ha alimentato e ravvivato una ricchezza inestimabile. Strumenti medici e scientifici, tavole e modelli didattici, erbari ottocenteschi accanto al giardino botanico, alle collezioni di reperti e oggetti frutto di campagne scientifiche o di raccolta, insomma un patrimonio inestimabile, tutelato e conservato perché sia ancora attivo per docenti e studenti, a dimostrazione che il filo rosso della conoscenza può oggi più che mai unire passato a presente attraverso il territorio.
Un aspetto peculiare che accomuna la missione dell’Università degli Studi di Siena alla Fondazione Musei Senesi, due istituzioni che a poco meno di un anno dalla firma congiunta di un protocollo d’intesa per la valorizzazione del patrimonio museale d’ateneo, hanno dimostrato di collaborare concretamente con programmi e progetti, perché uno dei saperi più antichi e preziosi della nostra storia comune possa essere finalmente alla portata di tutti.
Questi i musei che prendono parte all'iniziativa:
Museo Botanico - Simus
Via Pier Andrea Mattioli, 4 - 53100 Siena
L’Orto Botanico è all’interno della cinta muraria di Siena, nella valle che si apre tra Porta Tufi e Porta San Marco. Il percorso inizia dalla scuola, due terrazze artificiali in cui sono presentate le piante officinali. Si accede poi al parco con le piante indigene della Toscana centro-meridionale. Un’antica serra di fine ‘800 presenta le specie tropicali, mentre “il podere”, area che si estende fino alle mura è coltivato con viti e olivi, in un contesto che conserva l’aspetto paesaggistico della città. Nella parte alta del podere è stato realizzato un giardino roccioso mentre, più a valle è stato ricostruito un felceto attraverso una scarpata con stillicidio. Le acque confluiscono quindi in un piccolo stagno ricco di idrofite. Accanto a esso si trova il lago, uno spazio in cui sono state allestite due piccole vasche per la riproduzione e conservazione di piante acquatiche a rischio di estinzione nella Toscana meridionale, come la ninfea bianca. In locali a temperatura e umidità controllate si conserva un erbario che raccoglie, cataloga e conserva oltre 80.000 campioni.
Collezione Universitaria degli strumenti di Fisica - Simus
Via Roma, 56 – 53100 Siena
Una delle più belle e ricche collezioni storiche degli strumenti scientifici dell’ateneo senese è sicuramente quella di Fisica. I suoi quasi 400 strumenti, l’omogeneità cronologica, l’ottimo stato di conservazione, ne fanno una raccolta prestigiosa per lo storico delle scienze fisiche. La collezione ben testimonia la storia della disciplina: evoluzione e ricerca, percorso didattico all’interno dell’università di Siena fin dalle origini quale insegnamento della facoltà medica, per poi passare negli anni Sessanta anche alla neofacoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.
Museo anatomico “Leonetto Comparini” - Simus
Polo scientifico di San Miniato, Via Aldo Moro, 2 – 53100 Siena
Il Museo anatomico senese nasce nel 1860 negli ex Istituti biologici allora situati presso il cimitero del Laterino. Trasferito nel 2001 al Polo scientifico universitario di San Miniato conserva un’importante raccolta osteologica, antichi arredi scientifici ottocenteschi come l’istoteca, il “cassettone” delle tavole didattiche e un’antica cappa da laboratorio. Due grandi mobili conservano numerosi modelli anatomici in cera, alcuni preparati anatomici essiccati con l’iniezione del mercurio metallico nei vasi linfatici secondo la tecnica operata dal Mascagni. Nel Museo è collocata anche una collezione craniologia ottocentesca che riveste per provenienza e quantità un interesse scientifico internazionale. Affiancano il Museo due aule, attualmente utilizzate dagli studenti universitari per lo studio dell’anatomia macroscopica e microscopica.
Museo Nazionale dell’Antartide “Felice Ippolito” - Simus
Sezione Scienze della Terra
Via del Laterino 8, 53100 Siena
L’Antartide - l’Antarktikòs del mito greco - Terra Australis Nondum Cognita sino al 16° secolo, diventa Terra Cognita solo nel 20° secolo, prima con la “fase eroica” delle spedizioni e poi a seguito dell’Anno Geofisico Internazionale (1957-58). Le regioni polari - e l’Antartide in particolare - giocano un ruolo fondamentale nella regolazione dell’intero sistema Terra, influenzando il clima, gli ecosistemi e la comunità dei viventi, incluso l’Uomo. L’esposizione del Museo affronta le tematiche storiche, politiche e scientifiche dell’Antartide attraverso un percorso che comprende reperti, immagini, materiale bibliografico e cartografico, sistemi multimediali con lo scopo di offrire al sistema educativo ed al cittadino uno strumento di informazione, conoscenza e riflessione.
Presso il Museo sono conservati circa 19000 campioni di rocce e oltre 1100 meteoriti raccolti in Antartide durante le spedizioni del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.
La biblioteca raccoglie oltre 5000 titoli pubblicati a partire dal 1840, riguardanti i molteplici aspetti delle regioni polari, dal diritto internazionale alle scienze della Terra, dalla conservazione dell'ambiente alla divulgazione scientifica, dalla biologia all'esplorazione.
Dipartimento di Scienze Ambientali “G.Sarfatti”
Radicondoli – Museo “Le Energie del Territorio”
Via Tiberio Gazzei, 2 - 53030 Radicondoli
“Le Energie del Territorio” è nato dall’esigenza di approfondire la conoscenza delle energie rinnovabili, comunicando informazioni scientifiche in maniera semplice e corretta attraverso un processo divertente. Il museo si propone di valorizzare un territorio che si presenta con caratteristiche ambientali particolari ed è per questo che la visite guidate non si limitano al museo, ma escono alla scoperta dell’ambiente e delle sue energie. Pannelli didattici e modelli funzionanti consentono di capire come si può passare da un fenomeno naturale all’energia, sia meccanica che elettrica, di misurarla e chiarirne le applicazioni.
Particolare attenzione è riservata al tema della geotermia, vera e propria ricchezza del territorio di Radicondoli, dove è sfruttata sia come risorsa termale, che per usi diretti (serre e riscaldamento civile) e per produzione di energia elettrica (prodotta nell’area in quantità sufficiente ai consumi di circa 50.000 famiglie).
Castelnuovo Berardenga - Museo del Paesaggio
Via Chianti, 59 - 53019 Castelnuovo Berardenga
Il Museo del Paesaggio è situato in un’area rappresentativa di uno dei più tipici paesaggi senesi e italiani, a Castelnuovo Berardenga, alle estreme propaggini meridionali del Chianti e in prossimità delle Crete senesi. L’intento che ha guidato la realizzazione del museo è di favorire la consapevolezza critica di un territorio prestigioso. Si tratta dunque di un museo in cui la componente scientifico-didattica prevale: esso si caratterizza per la presenza preponderante di dispositivi consueti per i musei scientifici, quali i pannelli illustrativi fotografici, grafici, testuali e filmati su temi specifici.
All’interno del museo è collocata una sezione archeologica. I materiali sono disposti per aree significative, così da esemplificare l’evoluzione storica dei siti dalla protostoria al medioevo, attraversando l’età etrusca e quella romana.
Petroio (Trequanda) - Museo della Terracotta
Via Valgelata, 10 (Località Petroio) - 53020 Trequanda
Petroio si distingue da molti secoli per la produzione di articoli in terracotta, e per quella figura del vasaio che ha assunto il ruolo di custode dell’arte e della cultura di questi luoghi. Il museo sottolinea l’intreccio attivo tra passato e presente, tra artigianato e design: viene cioè illustrata la continuità tra le tecniche antiche, rese con interessanti ricostruzioni della cava in cui viene estratta l'argilla e della bottega in cui viene lavorata col tipico forno, e dei metodi recenti, con la possibilità di visitare gli impianti dei concai della zona. La storia della lavorazione della terracotta è così inserita all'interno del più ampio panorama dell'artigianato tradizionale senese, rinviando al territorio come grande contenitore anche di antiche terrecotte inamovibili come i "madonnini" o le gronde di alcune case.
Abbadia San Salvatore - Parco Museo Minerario e Galleria livello VII
Piazzale Renato Rossaro, 6 - 53021 Abbadia S. Salvatore
Il museo è localizzato nell’area mineraria di Abbadia San Salvatore, dove fin dall’Ottocento era attivo uno dei più importanti giacimenti di mercurio del mondo e dove rimangono impianti e attrezzature. Una collezione composta da strumenti di lavoro, documenti, oggetti e fotografie, illustra i sistemi di escavazione del minerale ed estrazione del metallo, la vita quotidiana dei minatori, la diversa concezione del mercurio nel tempo: da prodotto alchemico a risorsa strategica mondiale. La Galleria Liv. VII costituisce invece il primo percorso sotterraneo all’interno del Parco dove sono ricostruiti vari ambienti corredati di utensili, macchinari, manichini che riproducono alcune fasi di lavoro e i fronti di escavazione con terreni contenenti il cinabro, entro un'atmosfera suggestiva di suoni e di odori.
Orgia (Sovicille) - Museo Etnografico del Bosco
Località Borgolozzi (Orgia) - 53018 Sovicille
Una raccolta etnografica che valorizza le testimonianze della vita e del lavoro degli uomini nello spazio forestale. Ricavato da un capanno agricolo, presenta una prima sezione dedicata al bosco e al suo legame con le emozioni; la successiva presenta il territorio, illustra i segni, le tracce degli insediamenti e delle attività produttive, grazie a una collezione di strumenti, fonti orali e immagini di archivio. Una rete di sentieri attrezzata offre ai visitatori un percorso lungo le tracce della presenza contadina, della lavorazione della castagna e delle trascorse professioni legate all’ambiente e alle stagioni: i taglialegna, i carbonai, i vetturini. Il Museo propone 5 percorsi ad anello per un totale di 50 Km. Alcuni sentieri ospitano progetti d’arte contemporanea. Un laboratorio didattico, allestito nella ex scuola di Orgia a 400 metri dal Museo, offre lo spazio e l’attrezzatura per la riflessione e l’elaborazione delle tematiche presentate dal Museo e dai sentieri.
Colle di Val d’Elsa - Museo del Cristallo
Via dei Fossi, 8 (ex area Boschi) - 53034 Colle di Val d’Elsa
Il museo è allestito in uno spazio sotterraneo nell’area un tempo occupata da una delle fornaci dell’ottocentesca fabbrica di Cristallerie e Vetrerie Schmidt o ex vetreria Boschi. Le diverse sezioni ricostruiscono il percorso compiuto dall’industria vetraria colligiana dal 1820, anno dell’impianto della prima fornace, fino alla piena realizzazione del cristallo al piombo avvenuta nel 1963, presentando esempi di produzione preindustriale e reperti vitrei risalenti al XIV-XV secolo. Attenzione particolare è stata riservata agli articoli di design e quelli incisi con le tecniche più antiche. A concludere questa raccolta, simbolo del ruolo che Colle di Val d’Elsa svolge nel mercato internazionale del settore, producendo oggi il 95% di tutto il cristallo d’Italia e quasi il 15% di quello mondiale, c’è una sorta di “foresta di cristallo”, interpretazione scenografica delle emozioni evocate dal materiale a cui il museo è dedicato.
Museo della Terracotta
Rapolano Terme - Museo della Grancia e dell’olio
Via dell’Antica Grancia, 3 (Loc. Serre di Rapolano) - 53040 Rapolano Terme
Il museo documenta la storia delle antiche fattorie fortificate (le Grance), appartenenti fin dal XIV secolo all'Ospedale di Santa Maria della Scala: in questo caso, la struttura, risalente al Duecento, ha subito numerose modifiche fino all’alienazione del 1790. Si tratta di un patrimonio storico-culturale importante che rappresentava il centro di produzione agraria locale, capace di assicurare parte dei beni alimentari per l’Ospedale senese, come deposito di grano e sede di lavorazione del vino e dell’olio: questa molteplicità di funzioni si rispecchia nel percorso articolato del museo, dove si riannodano simbolicamente i fili di un lungo tratto della storia non solo della comunità montana di Rapolano e Serre, ma di tutta la provincia senese.
San Giovanni d’Asso - Museo del Tartufo e Centro di Documentazione
Piazza Gramsci, 1 (Castello Comunale) - 53020 San Giovanni d’Asso
A San Giovanni d'Asso, ponte naturale tra le Crete e la Val d’Orcia ha sede il primo museo italiano del Tartufo. L’allestimento è ospitato dai sotterranei del trecentesco Castello di San Giovanni, 250 metri quadrati per un viaggio che comincia con “il mistero del tartufo”.
Tra stregoneria, scienza ed erotismo, si racconta della leggenda che lo voleva originato da un fulmine fino ad arrivare alla definizione scientifica vera e propria. A seguire sono proposte esperienze sensoriali attraverso percorsi che coinvolgono il tatto, l’udito, il gusto e infine il cosiddetto “odorama”, vera giostra dedicata all’olfatto. Alla vista sono poi dedicati contributi multimediali. L’ultima sezione del museo riproduce una mensa contadina e una altoborghese e indaga le tecniche di raccolta, conservazione e di impiego in cucina. Chiude il percorso il centro documentazione dove si realizzano anche laboratori didattici.
Siena - Museo di Storia Naturale Accademia dei Fisiocritici
Piazzetta Silvio Gigli, 2 - 53100 Siena
L'Accademia dei "Fisiocritici" (giudici della natura), fu fondata nel 1691 da Pirro Maria Gabbrielli, docente di Medicina e Botanica nell'Ateneo senese. Il fine era lo studio dell'origine dei fenomeni naturali attraverso una verifica sperimentale. Considerata una delle società culturali più famose d'Europa, tra i suoi soci ha avuto scienziati come Carlo Linneo, Joseph-Louis Lagrange, Alessandro Volta, Louis Pasteur. Il nucleo originario delle collezioni naturali, oggi conservate nel Museo, risale alla metà del XVIII secolo. Particolarmente significative sono la raccolta “Paolo Mascagni”, con i preparati anatomici realizzati con la tecnica dell’iniezione di mercurio metallico nei vasi linfatici; la collezione "Francesco Valenti-Serini", una vasta raccolta di modelli in terracotta di funghi; la collezione "Francesco Spirito", con preparati anatomici trattati con processo di pietrificazione. Notevole la collezione zoologica, in cui spiccano i mammiferi marini, raccolti dal 1970 a oggi lungo le coste regionali, e quella geologica, consistente soprattutto in campioni del territorio della Toscana meridionale. Nell'Archivio Storico si conservano documenti manoscritti relativi alla vita e alla storia dell'Accademia e della scienza senese.
Cultura/ARTICOLO
Musei Scientifici in festa a Siena
Domenica 30 maggio 15 musei aperti
Privacy Overview
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
Strictly Necessary Cookies
Strictly Necessary Cookie should be enabled at all times so that we can save your preferences for cookie settings.
If you disable this cookie, we will not be able to save your preferences. This means that every time you visit this website you will need to enable or disable cookies again.