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Mutui, scontro Abi-consumatori sulla sospensione

La possibilità di sospendere i mutui viene ridimensionata dai paletti posti dall’ABI, causando la rabbia dei consumatori: ecco gli sviluppi

/ Redazione
Gio 9 Aprile, 2015

La sospensione dei mutui continua ad essere al centro dei dibattiti. Se, con la lenta ma progressiva uscita dalla crisi, sono in molti coloro che intendono sottoscrivere un mutuo, magari trovando l’offerta più vantaggiosa affidandosi al comparatore mutui SuperMoney, ci sono ancora molte famiglie che invece sono in difficoltà. Proprio queste persone avevano grande interesse nella possibilità offerta dalla sospensione dei mutui. Interesse però stroncato dal ridimensionamento di questo procedimento, operato dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il periodo di sospensione dei mutui viene ridotto

La proposta di legge prevedeva la sospensione del mutuo per piccole/medie imprese e cittadini che attraversano un momento di difficoltà economica, dettato ad esempio dalla cessazione del rapporto di lavoro. Ma l’ABI ha precisato che la concessione della sospensione è soggetta alla discrezione degli istituti bancari o delle finanziarie erogatrici. Nel caso di approvazione, la banca avrebbe avuto trenta giorni a partire dalla richiesta per attivare il procedimento. Il  periodo massimo per cui si può sospendere la rata del mutuo inizialmente ammontava a trentasei mesi, da giudicare caso per caso.

L’ABI invece ha modificato vari punti. In primis, il periodo di sospensione è stato notevolmente ristretto: si passa da trentasei mesi a dodici, con al massimo la possibilità di richiedere una proroga. Per quanto riguarda piccole e medie imprese, sono richiesti vincoli specifici: bisogna infatti dimostrare agli istituti che,  una volta terminata la sospensione, si potranno effettuare i pagamenti. Verranno poi aiutate solo le aziende che dimostrano di poter rimettersi in piedi, ossia quelle che non hanno una situazione finanziaria troppo deficitaria.

Nessun intervento del Ministero

L’accordo è stato siglato da ABI e associazioni dei consumatori. Il Ministero non ha partecipato alla trattativa, e il patto è stato così reso ufficiale una volta raggiunta la data di scadenza. È stata confermata la scadenza di trenta giorni entro i quali le banche devono confermare l’attivazione della sospensione. Essa può essere ridiscussa al termine di ogni anno solare per un eventuale rinnovo con cambiamento delle condizioni. L’accordo però potrebbe anche subire uno stop, in quanto la mancata partecipazione del Ministero potrebbe metterne in discussione la validità.

Secondo l’associazione dei consumatori Altroconsumo, la normativa non sarebbe valida. Si profilano quindi nuove discussioni in arrivo. Si attende l’intervento del Ministero dell’Economia per chiarire la situazione, e permettere così ai cittadini di capire bene quali possibilità avranno in merito.