Mystery Tuscany è un film documentario sulle leggende della Toscana. Si compone di dodici storie tratte dal patrimonio storico e mitico della regione raccontate direttamente nei luoghi in cui hanno avuto origine.
Sono state riprese le leggende della Toscana per farle rivivere con le tecniche e il linguaggio del cinema. L’obiettivo è trasformare le location in narrazioni audiovisive che siano d’ispirazione e intrattenimento per viaggiatori e semplici spettatori di tutto il mondo.
Il primo film documentario con le leggende della Toscana raccontate dove hanno avuto origine: castelli, borghi, sotterranei, abbazie, necropoli e tutto l’incanto di una terra sospesa nel tempo.
Un tour per viaggiatori dell’immaginario!
INTERVISTA a Pantaleone Megna
Tu hai prodotto, scritto e diretto i 12 documentari in compagnia di Andrea Mignolo, com’è nata l’idea per questo progetto?
La Toscana non è solo un luogo fisico, geografico, ma anche una terra leggendaria al pari di quelle inventate nei grandi romanzi fantastici o d'avventura. Cerchi un'isola del tesoro? Ecco l'isola di Montecristo. Vuoi passare una notte in un maniero infestato da spettri e presenze inquietanti? Non hai che l'imbarazzo della scelta. In Toscana ogni luogo ha un mistero, un fatto inspiegabile che si racconta da tempi immemorabili. Storie che mischiano la realtà con la fantasia e spesso diventano leggende, la forma narrativa che esemplifica meglio di ogni altra la commistione tra reale e immaginario.
Vorrei raccontare un esempio significativo in questo senso. A Borgo a Mozzano si costruisce nel XII sec. un ponte dalla pronunciata "schiena d'asino" che sembra sfidare la forza di gravità. Questa è l'architettura, la parte reale. Dopo subentra la componente fantastica. La struttura del ponte sembra troppo ardita per essere l'opera di un uomo e le sue arcate asimmetriche lo allontano dai canoni armonici con i quali si costruiscono i luoghi sacri. In breve, il Ponte della Maddalena si trasforma nell'immaginario popolare nel Ponte del Diavolo. Reale e fantastico danno vita alla leggenda.
Quindi ci siamo chiesti: perché non recuperare questo immenso patrimonio di storie e leggende? Perché non creare un itinerario a metà tra un viaggio reale e un viaggio fantastico? E così nasce Mystery Tuscany, che già nella sua struttura filmica ripresenta questa commistione: è un documentario, il reale, girato come se fosse un film, il finzionale, l'immaginario.
Abbiamo voluto raccontare una Toscana diversa, meno nota, ma, se possibile, ancora più ricca di fascino. In principio pensavamo a una serie di video, una playlist, per il web, ma poi ci siamo resi conto del potenziale del progetto e abbiamo fatto uno sforzo produttivo per creare un vero film lungo quasi un'ora e mezza. E' un lavoro che ci ha tenuto occupati per un anno e mezzo.
Come mai la decisione di girarlo in lingua inglese, pensavate a un mercato estero prima che italiano?
La Toscana è molto amata in Italia, ma all'estero lo è ancora di più. Girare in lingua inglese vuol dire potersi rivolgere direttamente a tutto il mondo. Non abbiamo mai avuto dubbi sulla lingua da usare.
I documentari sono tutti introdotti da una bellissima “viaggiatrice” potremmo chiamarla così. Chi è, come mai avete scelto proprio lei?
La viaggiatrice/narratrice è Carolina Gamini. Lei è la custode delle storie, il volto stesso di Mystery Tuscany. Abbiamo scelto lei perché era semplicemente perfetta per il ruolo. Non riesco a immaginarmi il film con nessun'altra attrice. Carolina ha la giusta presenza scenica e ha caratterizzato il film con una recitazione drammatica, ma mai sopra le righe. Carolina è di origine italiana, ma è cresciuta a Londra. Ora vive a Firenze, dove è facile vederla recitare.
Come avete scelto le location?
E' stato una dura selezione. Abbiamo privilegiato luoghi meno conosciuti che abbinassero alla bellezza architettonica o paesaggistica una storia interessante e originale. Ne abbiamo scelti dodici, ma molti sono nel cassetto e potrebbero tornare utili per un eventuale seguito del film.
Nel vostro sito parlate di tre “esperti” a cui vi siete affidati: Luigi Pruneti, Piergiorgio Zotti e Maurizio Bianchini. Chi sono? Parlaci di loro.
E' stato un onore potersi confrontare con tre esperti del calibro di Luigi Pruneti, Piergiorgio Zotti e Maurizio Bianchini. Pruneti ha pubblicato diversi libri sulle leggende della Toscana e si occupa di simbolismo ed esoterismo. Piergiorgio Zotti è il direttore dell'Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma a Grosseto, Ha curato di recente una bellissima mostra sui corsari nei mari della Maremma ed è stato lui a suggerirci di girare sull'isola di Montecristo. Maurizio Bianchini è una figura di spicco nel panorama culturale di Siena, nonché voce storica del Palio di Siena per la RAI.
Ho scoperto che avete usato una cinepresa particolare, la Red one in lata definizione, ce ne vuoi parlare?
Non capita spesso di vedere un documentario girato in RED ONE. E' una cinepresa in alta definizione usata anche a Hollywood in film come l'ultimo Pirati dei caraibi, Angeli e demoni e Notte al museo. E' una cinepresa da film di finzione, ma ancora una volta torniamo alla commistione di cui parlavo prima. Volevamo ricreare una fotografia che cogliesse l'ineffabile e si allontanasse dalle immagini artefatte di molte videocamere digitali. Abbiamo fatto in modo di raggiungere una grana e una profondità pittorica simile alla pellicola cinematografica. Questo risultato è stato raggiunto grazie a uno dei direttori della fotografia più esperti della regione, Roberto Galassini.
Il DVD è acquistabile anche direttamente dal vostro sito, come vanno le vendite?
Le vendite vanno molto bene. Siamo molto contenti dell'attenzione che stiamo ricevendo da parte della stampa e dei media in generale. La Nazione, il Corriere della sera e tante altre pubblicazioni ci hanno dedicato lunghi articoli. Soprattutto siamo contenti dell'accoglienza del pubblico. Riceviamo ordini da tutta Italia e dall'estero. Certo beneficiamo dell'amore delle persone per questa regione, ma ci piace pensare che stiamo facendo scoprire un aspetto della Toscana che sembra nuovo ma in realtà è antichissimo.
I LUOGHI
Siena – La Diana: il fiume fantasma
Chiusdino – La spada nella roccia
Castello di Brolio - Lo spettro del Barone di Ferro
Castello di Poppi – La bella Matelda
Montecristo – Tesori, santi, pirati e romanzieri
Castello di Fosdinovo – L’amore di una Malaspina
Borgo a Mozzano – Il ponte del Diavolo
Volterra – Processo di una strega
Castello di Vincigliata – La tragedia della sposa
Castello di Crevole – Il vescovo che ulula
Monteriggioni – Il rimorso del capitano Zeti
Sovana – La carrozza d’oro della regina etrusca
Per informazioni:
http://www.mysterytuscany.it/film/