Musica/ARTICOLO

Naomi Berrill in Sala Vanni “La mia musica viene dalla terra”

Stasera a Firenze la violoncellista irlandese presenta il suo ultimo disco “From the ground”

/ Costanza Baldini
Mer 19 Novembre, 2014
Naomi Berrill - © Array

E’ di puro sangue irlandese ma innamorata pazza di Firenze, è Naomi Berrill la violoncellista che venerdì 28 presenterà nella Sala Vanni il suo ultimo disco “From the ground”. Naomi dopo una formazione classica ha intrapreso un percorso solista per voce e violoncello che abbraccia vari generi tra cui il folk, il jazz ed il barocco. La sintesi di queste esperienze anima i brani del suo primo cd un autentico viaggio nella musica, da Henry Purcell a Nick Drake, da Debussy agli standard del jazz. Può già vantare collaborazioni con Giovanni Sollima, il coreografo Virgilio Sieni, il New York City Ballet, Stefano Benni, La Crus ed altri musicisti, attori e coreografi italiani ed internazionali. Dopo il Diploma Naomi si è trasferita in Italia dove ha iniziato gli studi con Enrico Bronzi (Trio di Parma) e Francesco Dillon (Quartetto Prometeo e Ensemble Alterego) presso la Scuola di Musica di Fiesole. Nel 2011 si è specializzata in Musica da Camera alla Musik-Akademie di Basilea. Nel 2010 Naomi ha fondato ed è attuale direttrice artistica di ‘High Notes’ un festival musicale che si svolge a luglio di ogni anno sulle Alpi Apuane.

Ciao Naomi! Come sei arrivata dall'Irlanda a Firenze?
Sono venuta in Italia per stare con mio marito, prima abbiamo vissuto a Milano ma ogni volta che venivo a Firenze per studiare alla Scuola di Musica di Fiesole trovavo sempre il sole ed una città più accogliente quindi ho convinto mio marito a trasferirmi e da 7 anni viviamo qui.

Nel tuo sito web ti definisci "Not only cellist" e allora cosa sei?
In Irlanda impariamo a scuola a suonare gli strumenti che troviamo quindi oltre al violoncello (per cui mi sono diplomata) sono abituata a suonare strumenti soprattutto legati alla musica tradizionale irlandese come il violino, la chitarra e la concertina che è un piccolo organetto.

Come mai il tuo disco si intitola "From the ground"?
Sono molto sensibile a tutti i temi legati alla terra e al suo rispetto quindi mi piace pensare che possiamo mangiare e nutrirci con prodotti che arrivano dalla terra, in questo album ho cercato di pensare e suonare nello stesso modo facendo si che la musica arrivasse dalle viscere della terra per essere poi raccolta e ascoltata.

Parlaci un po' dell'album che cosa ci troveremo dentro?
La scelta dei brani e della musica che si trovano nell’album è iniziata dalla musica che ascoltavo e che mi piaceva, all’inizio li cantavo e suonavo con la chitarra e poi tentavo di capire se funzionavano anche con il violoncello. Ci sono pezzi di compositori molto lontani, sia come genere che come periodo, Purcell è un compositore barocco e Nick Drake un autore contemporaneo ma il mio obiettivo è quello di avere un programma vario ma accomunato da alcuni elementi emozionali, come una canzone che fa commuovere o una che rilassa ed è piacevole. Quindi lo scopo di questo album è di far avvicinare l’ascoltatore a generi che non consoce e con cui non si è mai confrontato e spero di riuscirci.

Hai una formazione classica ma suoni anche pezzi di Nick Drake. Come convivono nella tua musica queste diverse anime: classica, jazz, barocco, folk?
Sono curiosa e vengo da una famiglia di musicisti, mia madre ci ha insegnato a non avere barriere o limiti musicali, mio fratello Matthew è un jazzista, Johnny un ingegnere acustico e Peter che sta in Giappone suona la tromba sia folk che classica e compone. Il sistema scolastico irlandese inoltre punta molto sull'insegnamento della musica e quindi sia da bambina ho avuto modo di respirare molti generi diversi.

Di solito cosa ti piace ascoltare, quali sono i tuoi gruppi preferiti?
Al momento alcuni dei miei dischi preferiti sono: If grief could wait con Giovanna Pessi, Susanna Wallumrod, Marco Ambrosini e Jane Achtman, Laghdu di Caoimhin O Raghalleigh e Dan Trueman, Twosomeness delle sorelle gemelle dall’Islanda che si chiamono Pascal Pinon, Inventio con Marco Ambrosini e Jean Louis Matinier, Wood Works dal Danish String Quartet, Ensemble Eriu di Ensemble Eiru. Scrivendo questa lista mi sono accorta che quasi tutti questi dischi hanno musica che si può descrivere come ‘crossover‘ di generi, provenienze e strumenti. Quindi posso dire che mi attirano musicisti che sono sperimentali e hanno il coraggio di provare a giocare’ con altri generi. Altri artisti / compositori che ho nel mio ipod sono: Nina Simone, Brahms, Bach, Schumann,Charlie Winston, Elis Regina, Joan as a Polce Woman, Avishai Cohen, Blossom Dearie, Bach Lisa Hannigan e Julie Feeney.

Ho visto sul tuo sito web che hai dato vita a un'operazione davvero straordinaria, un progetto di home made music video. Praticamente hai realizzato 25 video in 25 case diverse. Raccontami un po' come ti è venuta l'idea, come hai scelto i luoghi dove suonare e quanto tempo ci hai messo per realizzarla?
Quando sono rimasta incinta del mio primo figlio ho dovuto rallentare il mio impegno nella musica classica e quindi ho deciso di dare vita a un blog musicale. Ho fatto un progetto lungo un anno per cui ogni due settimane postavo un video fatto in una casa o location diversa e sempre con un brano nuovo. L'esperienza è stata importante perchè mi ha dato lo stimolo per arrangiare nuovi brani, molti dei quali sono sul mio disco.

Naomi Berril “From the Ground”
Venerdì 28 novembre, ore 21.15 Sala Vanni, piazza del Carmine, 14, Firenze
Biglietti: cassa 13 euro, prevendita 10 euro, ridotto 10 euro (tramite prenotazione)
Prevendite: Box Office - www.boxofficetoscana.it
Riduzioni: prenota il biglietto ridotto su www.musicusconcentus.com/liste
Info: Musicus Concentus, tel. 055 287347, musicus@dada.it

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