La prima fu Clelia Marchi, contadina mantovana che dopo una vita di lavoro e otto figli, decise che era venuto il momento di raccontare la sua storia, semplice forse ma unica e irripetibile, per questo preziosa. Non avendo nient’altro a portata di mano, prese un lenzuolo del suo corredo e ci scrisse sopra la sua biografia.
Adesso il telo di Clelia è il cimelio più prezioso dell’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano, un piccolo borgo in provincia d’Arezzo che dal 1985 raccoglie le memorie della gente comune e ogni anno ne premia una.
Ad oggi sono seimila le cronache custodite gelosamente nel paese aretino, in un patrimonio che non ha eguali al mondo: la grande Storia vista con gli occhi e con il cuore di chi ci ha vissuto dentro e l’ha provata sulla sua pelle.
Il 27imo Premio Pieve – che si terrà dal 9 all’11 settembre – è dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia e porta in finale otto storie di giovinezze sofferte, otto frammenti che ricostruiscono ciascuno in modo diverso un periodo storico cruciale per il nostro Paese.
Come il quaderno passato da padre a figlio che ripercorre le vicende dello Stato pontificio o il viaggio rocambolesco di un giovane emigrato nell’America del Sud che torna a Roma per combattere insieme a Garibaldi o ancora la corrispondenza d’amore tra un giovane aviatore nella Seconda Guerra Mondiale che non riuscirà a tornare a casa dalla sua promessa sposa.
La manifestazione conclusiva dell’evento verrà trasmessa in diretta su Intoscana.it domenica 11 settembre alle ore 16, quando in Piazza Plinio Pellegrini verrà data la parola ai finalisti e proclamato il vincitore. Nell’occasione, Saverio Tutino consegnerà il Premio Città del diario 2011 a Sergio Zavoli, ospite d’onore di questa edizione, personalità di spicco del giornalismo italiano che ha contribuito a raccontare le vicende italiane attraverso memorabili trasmissioni come "Processo alla tappa", "Nascita di una dittatura" o "La notte della repubblica".
Nell’anno che festeggia l’Unità della Penisola, Pieve Santo Stefano guarda al futuro, con un progetto di digitalizzazione del suo sterminato archivio. “Impronte digitali” – finanziato dalla Fondazione Telecom Italia – metterà online le pagine dei diari che così potranno essere lette e condivise in tutto il mondo. L’iniziativa sarà presentata nel corso di una tavola rotonda che si terrà sabato 10 settembre.
Tra gli appuntamenti della tre giorni, il 9 settembre la proiezione del documentario "Fate la storia senza di me" di Mirko Capozzoli tratto dal diario di Albertino Bonvicini, mentre il 10 settembre al Teatro Comunale andrà in scena lo spettacolo teatrale "Il paese dei diari" di Mario Perrotta, tratto dal suo omonimo romanzo (Terre di mezzo), che narra in forma romanzata la storia dell’Archivio di Pieve.
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Cultura/ARTICOLO
Nei diari del "Premio Pieve" 150 anni di memoria d'Italia
L'Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano (Arezzo) raccoglie 6mila testimonianze. 27° edizione del premio dedicata al 150° dell'Unità. La giornata conclusiva trasmessa in diretta su intoscana.it

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