Arriva da Pisa un robot capace di capire e parlare i vari accenti toscani, sarà difficile ingannare Polly motteggiando nei vari dialetti del Granducato, il monitor infatti è in grado di capire le domande vocali e rispondere, con voce sintetizzata, nei vari accenti. La nuova macchina è arrivata del museo Radico, lo spazio museale della tradizione contadina che oggi a San Giuliano Terme (Pisa) ha inaugurato il nuovo allestimento: appunto il vocal bot in grado di conversare con i visitatori non solo sulle collezioni esposte, ma anche sui (e nei) dialetti toscani.
Un’assistente parlante a servizio dei visitatori, che grazie alle tecnologie di machine learning, risponde mostrando foto e filmati congruenti. Un’applicazione sperimentale che punta ad avvicinare i “tecnolike” al formato educativo tipico di un museo e ad ampliare e approfondire l’offerta informativa rivolta agli utenti. L’assistente robotica sa già distinguere una cadenza toscana da quella italiana senza flessioni, ma nei prossimi mesi il suo vocabolario e la sua fonetica saranno arricchiti e sarà quindi in grado di distinguere e riprodurre i diversi accenti toscani: fiorentino, pisano, livornese e così via. A metà dicembre infatti, verrà formalizzato un progetto, con la collaborazione dell’Istituto di Linguistica Computazionale del Cnr di Pisa, diretto da Simonetta Montemagni, per sviluppare questa abilità nel vocal bot del museo.