La Valle del Sambre è una vasta area che si stende tra Compiobbi e le colline di Fiesole, dominata dal piccolo centro di Montebeni. Il toponimo deriverebbe dalla parola etrusca Zambra, fiume dei morti, o più semplicemente fiume, nome che si ritrova in molti corsi d’acqua della Toscana. La valle, che affascinò lo scrittore tedesco Hermann Hesse, è ricchissima di testimonianze storiche a partire dai ruderi dei vecchi casolari e del mulino oggi riconvertito in civile abitazione. Le antiche frequentazioni del luogo sono testimoniate da alcune reperti etruschi e romani: in particolare in località Casa Cucina è stata rilevata una tomba del V-VI secolo a.C, mentre a Casa al Matto sarebbe stato trovato un frammento di colonna romana. Nella conca di Ontignano si trova la splendida pieve romanica di Santa Maria, con il caratteristico campanile a vela che guarda alla valle. La chiesa è affrescata con pitture barocche del Settecento e reca sulla facciata una lapide posta a memoria di Jacopo Ricci, prete e accademico dei georgofili, che si impegnò per migliorare l’agricoltura nella zona ed insegnare ai contadini le moderne tecniche. Dopo la spopolamento della campagna nel Dopoguerra, la natura ha riacquistato parte dei suoi spazi. Oggi la Valle del Sambre è una meta molto ambita dagli amanti del trekking e dell’open air.
Cultura/ARTICOLO
Nella Valle del Sambre, alla ricerca della campagna perduta
A due passi da Firenze e Fiesole, un ambiente quasi incontaminato di grande fascino
