Il protocollo farà sentire i suoi effetti in maniera immediata. “Parte subito – spiega Salvadori – una fase sperimentale che durerà fino al 15 settembre e tutti i firmatari si sono impegnati a sostituire nelle mense pubbliche toscane i prodotti che vengono da altre zone con prodotti coltivati in Toscana. Questo sarà il primo passo per creare la rete che noi vogliamo diventi permanente e che proseguirà l’operatività, ne siamo assolutamente certi, ben oltre il 15 settembre".
L'accordo si applica alle mense pubbliche, dagli ospedali alle scuole, da quelle universitarie a quelle gestite dagli enti pubblici.
"Sempre esemplificando – continua Salvadori – basterà pensare che solo le mense del Diritto allo studio Universitario erogano in Toscana circa 5 milioni di pasti all’anno, questo dà la misura del valore di questo patto, che ci consentirà di mettere insieme due cose importanti: migliorare la qualità dei pasti e dare una mano all’economia locale. Alla Regione – conclude Salvadori – il compito di coordinare sul territorio l’applicazione di questo accordo, anche con progetti specifici e iniziative pilota che potremo sostenere anche dal punto di vista finanziario.”Il protocollo firmato oggi rientra nell’ambito del progetto regionale “Filiera Corta” avviato dalla Regione fin dal 2007 all’interno del quale è compresa la specifica misura “Mense più sane”, che ha consentito di inserire nelle mense pubbliche i prodotti biologici, quelli tipici e quelli tradizionali. “Oggi – conclude l’assessore Salvadori – a questo aggiungiamo un valore in più: prodotti toscani”.