No al centralismo dello Stato nelle competenze sul lavoro. Sì ad un servizio radicato nei territorio che passi dalle Regioni. Questo l'appello lanciato stamani dall'assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini al convegno "Possibili scenari dei servizi al lavoro: nuove governance e competenze professionali" promosso a Firenze dalla rete delle Agenzie per i servizi al lavoro.
Simoncini non gira intorno al problema e dice: “Il blitz sulle competenze costituzionali sul lavoro, avvenuto in Commissione alla Camera, ipotizzando un ritorno delle competenze esclusive sul lavoro allo Stato, rappresenta una rottura profonda nel percorso di riordino dei servizi per il lavoro e – continua l'assessore - interrompe un confronto positivo che aveva trovato un punto di equilibrio al Senato, ma anche nei colloqui in atto tra le Regioni ed il ministro del lavoro Poletti, che nell'incontro ufficiale del luglio scorso aveva detto di condividere l'ipotesi di assegnazione alle Regioni del personale provinciale dei servizi per il lavoro”.
Non è tutto. "Un quadro di riordino del sistema che superi l'eccessiva frantumazione dei servizi – spiega ancora l'assessore - non può portare ad una nuova centralizzazione degli interventi che non tenga conto della profonda differenza dei mercati del lavoro locali: Trento, Firenze o Palermo devono certo offrire ai propri cittadini pari opportunità e diritti nell'accesso ai servizi per il lavoro, ma non si possono ignorare situazioni che richiedono interventi articolati e diversificati". "Questa posizione – annuncia Simoncini – la ribadiremo nell'incontro delle Regioni col ministro Boschi giovedì prossimo".