"Chi siete? Quanti siete? Cosa portate? Un fiorino!". Ci sono frasi celebri di film che rimangono indelebili nel lessico collettivo e il film Non ci resta che piangere, diretto e interpretato nel 1984 da due comici italiani indimenticabili, Massimo Troisi e Roberto Benigni, ne ha create più d'una. Come quell'espressione di Amanda Sandrelli che guardava la palla volteggiare in alto e diceva: "bisogna provare... provare... provare". Oppure ancora quella pronunciata dal frate incappucciato che diceva repetutamente a Troisi "Ricordati che devi morire", a cui lui rispondeva "Si, sì... mo' me lo segno".
Per non parlare dell'esilarante lettera che i due scrivono a Savonarola per chiedere indulgenza per Vitellozzo, che ricorda e eguaglia per comicità, la famosa lettera scritta da un'altra accoppiata comica esilarante in "Totò, Peppino e la Malafemmena": "Santissimo Savonarola, quanto ci piaci a noi due! Scusa le volgarità eventuali. Santissimo, potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi? Eh? Savonarola, e che è? Oh! Diamoci una calmata, eh! Oh! E che è? Qua pare che ogni cosa, ogni cosa uno non si può muovere che, questo e quello, pure per te! Oh! Noi siamo due personcine perbene, che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone come te. Anzi, varrai più di una mosca, no? Noi ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto. Scusa per il paragone tra la mosca e il frate, non volevamo minimamente offendere. I tuoi peccatori di prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto".
Nel film un maestro di scuola elementare e un bidello, si trovano proiettati nel tardo medioevo, nel 1492 nel paesino toscano di Frittole. I due cercano di tornare ai giorni nostri ma incappano in una serie di peripezie e nel tentativo di portare un po' di modernità si improvvisano inventori e si confrontano niente meno che con Leonardo Da Vinci. Vista l'impossibilità di combinare qualcosa di buono, cercheranno, ovviamente senza successo, almeno di impedire che Colombo scopra l'America.
Un film rimasto indelebile nella memoria del pubblico, che certamente non si lascierà sfuggire l'occasione di rivedere il film sul grande schermo. I primi di marzo, nei giorni 2, 3 e 4, Non ci resta che piangere, a trent'anni dalla prima uscita, torna nelle sale italiane in versione restaurata e rimasterizzata, grazie a Mediaset, Roberto Benigni, Film&Video e Lucky Red. A Firenze le sale che programmano il film sono il Marconi (Viale Giannotti), The Space Cinema (via di Novoli) e Uci Cinemas Firenze (Via del Cavallaccio).