Buone notizie anche nel finire di questo 2015 per la Scuola Superiore Sant'Anna, ormai a pieno titolo eccellenza internazionale per l'innovazione. Oggi, per la prima volta, l'ente toscano ha ottenuto da solo, senza alcun partiner, il finanziamento (1.5 milioni di euro) del Consiglio Europeo delle Ricerche, European Research Council (ERC), tramite il programma “ERC Starting Grant 2015”, per il progetto "Miki".
Il team, coordinato dal professore associato di bioingneria Christian Cipriani, dovrà sviluppare nei prossimi 5 anni un’innovativa protesi robotica di mano, i cui movimenti potranno essere controllati in maniera naturale e intuitiva. Cipriani sarà coadiuvato anche da Marco Controzzi, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e con un chirurgo della mano, da individuare in Toscana.
"Ricevere un finanziamento da questo programma europeo è impresa ardua e l’età dei partecipanti è uno dei requisiti fondamentali - spiegano dalla Sant'Anna. Possono concorrere soltanto giovani ricercatori che abbiano conseguito il dottorato da sette anni al massimo e che abbiano dimostrato di possedere un potenziale che li trasformerà in leader indipendenti della ricerca. Christian Cipriani ha vinto questa sfida ed è risultato uno dei pochi italiani a ricevere il finanziamento, dopo aver superato una lunga selezione. L’idea proposta con il progetto “MYKI” ha convinto oltre 30 esperti, inclusi alcuni premi Nobel, che hanno valutato a Bruxelles oltre 2900 progetti presentati allo European Research Council".
Ma quali sono le sfide scientifiche lanciate con il progetto? “MYKI” propone lo studio di un innovativo sistema per il controllo di una protesi di mano robotica. Secondo gli approcci correnti – anche i più tecnologicamente avanzati o ancora in via di sviluppo- il controllo dei movimenti della protesi di mano avviene sulla decodifica dei potenziali elettrici, trasmessi dal cervello e captati dal sistema neuromuscolare periferico, attraverso degli elettrodi. Il progetto pisano ha l’ambizione di voler superare i limiti di queste tecniche, attraverso lo sviluppo di un interfaccia basata su marcatori magnetici impiantabili nei muscoli, capaci di monitorare l’elongazione (allungamento) dei muscoli residui, come avviene naturalmente quando si compie un task (azione) motorio, per esempio si afferra una bottiglia. Con tale informazione “MYKI” vuole controllare i movimenti di una mano robotica in maniera naturale e intuitiva.
Christian Cipriani ha battezzato questo nuovo sistema col nome di controllo “mio-cinetico”, prendendo in prestito riferimenti alle parole di derivazione greca “mio” (muscolo) e “cinesi” (movimento). A livello di potenzialità, i marcatori magnetici potranno essere utilizzati anche per fornire un ritorno sensoriale alla persona che indossa la protesi robotica, quando essa interagisce con l’ambiente, proprio come avviene nella mano naturale.
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