Ambiente/ARTICOLO

Orbetello: conclusa la migrazione guidata degli Ibis eremita

È giunto sulle rive della laguna il branco di 31 uccelli, guidati da quattro “genitori adottivi” a bordo di due ultraleggeri, partito il 22 agosto da Salisburgo

/ Redazione
Mer 9 Settembre, 2015

Nati in cattività hanno attraversato le Alpi guidati da quattro “genitori adottivi”, che a bordo di due ultraleggeri gli hanno mostrato la rotta fino a raggiungere l’Oasi WWF di Orbetello. Sono i 31 Ibis eremita – una specie estinta in Europa da più di quattro secoli e di cui non restano che poche coppie nel resto del mondo – partiti dall’Austria: rappresentano una scommessa e insieme la speranza di riuscire a reintrodurre in natura animali che ormai sopravvivono da generazioni in cattività.

Quella arrivata in questi giorni sulle sponde della laguna è la seconda migrazione guidata dall'uomo, ad annunciare il successo dell'operazione è stato il Parco Natura Viva di Bussolengo, partner italiano del Progetto LIFE+ "Reason For Hope" per la reintroduzione in natura di questa specie di uccelli. Lo stormo era partito da Salisburgo il 22 agosto ed è arrivato a destinazione quasi intatto, mancano all’appello infatti solo tre esemplari: Hanibal e Leonida, dispersi al momento della partenza da Valle Gaffaro, sul delta del Po (per loro è stato lanciato un appello su Facebook rivolto a chiunque dovessi avvistarli), mentre un terzo, Yuki, ferito al becco, è stato trasportato a Villach, in una clinica specializzata austriaca.

La collaborazione tra gli zoo europei che disponevano di alcuni esemplari è stata decisiva per trovare le uova che, amorevolmente "covate" nelle incubatrici, hanno dato la vita ai piccoli destinati a formare lo stormo da reintrodurre in natura. La laguna di Orbetello è una zona strategica per la rotta migratoria di centinaia di specie di uccelli, e anche gli Ibis eremita qui passeranno l'inverno seguiti dai volontari del Waldrappteam e dal personale del Wwf Italia, fino al momento del ritorno in Austria, che avverrà con la bella stagione, probabilmente in aprile.

L'ambizioso progetto continuerà nei prossimi anni grazie ad un finanziamento europeo. Oltre a questi durante l'autunno è previsto l'arrivo degli uccelli nati negli scorsi anni, che da soli ripercorreranno la rotta migratoria insegnatagli dai genitori adottivi. "Il problema è legato al ritorno degli esemplari che hanno già imparato la rotta migratoria e che torneranno da soli - spiega Fabio Cianchi, Responsabile delle Oasi Wwf della provincia di Grosseto - perché il bracconaggio purtroppo ha decimato il gruppo degli ibis negli anni scorsi. Per il Wwf si tratta di un progetto pilota importante soprattutto per sperimentare, su animali nati in cattività, metodologie di reinserimento in natura il cui obiettivo è quello di salvare in qualche modo la specie dal baratro dell'estinzione. Ma il bracconaggio rischia di compromettere definitivamente progetti come questo".