San Miniato, loro città natale, esulta per il trionfo a Berlino di Paolo ed Emilio Taviani, che si sono aggiudicati l'Orso d'Oro alla 62esima Berlinale con il film "Cesare deve morire" che ha come attori i detenuti nella sezione di alta sicurezza del carcere di Rebibbia, a Roma, condannati per omicidio, camorra, alcuni anche ergastolani.
Erano 21 anni (dopo "La casa del sorriso" di Marco Ferreri) che Berlino non premiava il cinema italiano.
San Miniato dedicherà a "Cesare deve morire" una mostra: lo ha annunciato il Centro Cinema Paolo e Vittorio Taviani, istituzione messa in piedi dall'amministrazione comunale nel 1996 per conservare e valorizzare l'opera dei due illustri concittadini. Il progetto della mostra è seguito da Andrea Mancini, regista teatrale, docente universitario, conoscitore del cinema dei Taviani e consulte del Centro, che sta tenendo i contatti con Umberto Montiroli, fotografo di scena dei Taviani.
Nelle prossime settimane, inoltre, partiranno i festeggiamenti per i trent'anni del film 'La notte di San Lorenzo', il capolavoro del 1982 con il quale i Taviani rievocano il passato di sangue sui colli della loro San Miniato. Il sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini, ieri sera ha inviato un messaggio di congratulazioni a Paolo e Vittorio Taviani. "Si tratta di un meritato quanto prestigioso riconoscimento che conferma la grandezza dei Taviani - dice Gabbanini - Un Orso d'Oro che fa onore all'Italia perché sottolinea il successo del cinema di qualità. Siamo orgogliosi e soddisfatti come cittadini di San Miniato, qui dove sono nati e dove gli abbiamo intitolato un centro di cultura cinematografica, poter condividere questo trionfo che premia la loro opera e la loro carriera di registi".