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Ottavia Piccolo e 11 donne in difesa della dignità del lavoro

Da martedì 3 a domenica 8 marzo va in scena al teatro Goldoni di Firenze "7 minuti", scritto da Stefano Massini

/ Redazione
Lun 2 Marzo, 2015
7 minuti, ph. Ombretta De Martini

È il gennaio 2012 11 donne, in rappresentanza di più di duecento operaie tessili e impiegate di Yssingeaux, nell’Alta Loira, in Francia, devono votare a maggioranza se accettare o respingere la proposta dei nuovi proprietari della fabbrica. Laddove tutte temevano licenziamenti e tagli di stipendio, l’inattesa proposta dei dirigenti consiste nel rinunciare a 7 minuti su 15 della pausa pranzo. Partendo dalla riunione di quel Consiglio di Fabbrica, Stefano Massini affronta con 7 minuti la lotta di sopravvivenza nel mondo del lavoro dipendente delle donne.

Il 35enne fiorentino, Premio Ubu Speciale 2013 per il complesso della sua drammaturgia, autore anche di Lehman Trilogy, l’ultimo spettacolo di Luca Ronconi, scrive per la scena una vera e propria battaglia, combattuta da eserciti di sole donne che cambiano posizione e alleanza, in un cammino sofferto che le porterà, forse, alla ribellione. Non è consueto assistere a un ring di teatro di parola dove si scontrano dall’inizio alla fine ben 11 protagoniste raccolte dal regista Alessandro Gassmann intorno a una straordinaria Ottavia Piccolo che ha con Massini un sodalizio ultradecennale, protagonista di ben sette dei suoi testi.

Per Ottavia Piccolo Massini ha creato il personaggio di Bianca, l’operaia più anziana del gruppo, eletta portavoce. Accanto a lei ci sono altre dieci attrici dai 20 ai 50 anni, per uno spaccato impressionante del mondo femminile nell’Italia di questi anni: Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni. Una manciata di minuti contro i licenziamenti e il mantenimento del posto. Cosa sono? Nulla. Ma Bianca, che Ottavia Piccolo disegna con intelligente passione, comincia a seminare con le parole i primi dubbi. Nello schema del voto di un gruppo – come accade ne La parola ai giurati di Reginald Rose del 1954, portato al cinema da Sidney Lumet nel ’57 e in teatro dallo stesso Gassmann nel 2008/2009 – emergono le linee di conflitto fra le diverse generazioni, etnie, posizioni sociali.

11 donne, in balia della paura di perdere il lavoro, costrette a uno sforzo eroico di raziocinio per non cedere alla legge della necessità che la Dirigenza della loro fabbrica tenta di usare come strumento di tacito ricatto, per offuscare la loro dignità. La discussione è condotta da Bianca su un piano di logica sottile, obbedendo a una scomoda quanto irrinunciabile etica del lavoro che sembra opporsi al buon senso, dettato dalla necessità.

Il dramma non finisce: l’azione si interrompe prima della dichiarazione di voto dell’operaia che, con la sua scelta, determinerà la maggioranza dei sì o dei no. Il teatro non dà risposte, ha solo domande su cui riflettere e far riflettere.

BIGLIETTI
INTERI
Platea € 15,00 ● Posto palco € 12,00
RIDOTTI (escluso domenica) OVER 60, UNDER 26, SOCI UNICOOP FIRENZE
Platea € 12,00 ● Posto palco € 10,00

BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola, via della Pergola 18, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30
Online su www.teatrodellapergola.com e tramite la App del Teatro
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