Pane toscano DOP. Ossia di Denominazione d'Origine Protetta. Questa la richiesta avanzata dall'Italia all'Unione europea per riconoscere la bontà e la fragranza “originarie” del pane toscano.
La Commissione europea, che ha il potere di decidere sulla questione, “sta attualmente valutando le informazioni” fornite dalla parti per verificarne la conformità al regolamento Ue. Così ha risposto il commissario all'agricoltura, Phil Hogan, all'interrogazione presentata da Simona Bonafé, eurodeputata toscana per il Partito democratico.
Ma la strada verso il riconoscimento del marchio DOP ha già presentato qualche ostacolo nel suo percorso. A partire dall'intesa mancata tra il ministero delle Politiche agricole italiano e l'European Flour Millers, l'industria molitoria dell'Unione.
A difesa della bontà della richiesta di registrazione, Bonafé spiega che le caratteristiche del pane toscano "sono legate all'area di origine e di produzione e sono dovute alla provenienza del grano utilizzato, alla farina ricavata dalla loro molitura e infine al processo di lavorazione del pane con l'apporto delle conoscenze tradizionali". La domanda di riconoscimento comunque non cadrà nel nulla, perché sarà l'esecutivo Ue a prendere la decisione finale.
Così come spiega Phil Hogan: "Spetta alla Commissione decidere in merito alla registrazione di una denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta in assenza di un accordo a seguito di consultazioni tra il richiedente e chi si oppone alla domanda".
Al momento, però, non è possibile indicare né una data della decisione né l'esito della valutazione. Sicuro che una domanda standard deve attendere sei mesi per ottenere risposta. Ma qui le parti interessate non sono d'accordo. Dunque è molto probabile che i tempi per la decisione saranno ancora più lunghi.