La ricerca di Paola Angelini ( San Benedetto del Tronto 1983 ) si focalizza sulla scelta precisa di indagare i limiti più o meno evidenti del fare pittorico. La tela diviene uno spazio in cui procedendo per stratificazioni d’ immagini, si rendono evidenti le falle e le possibilità di ricerca in maniera tale che ogni nuovo dipinto rimanga aperto ad il successivo.
Quello che si percepisce dal suo lavoro è il processo che tende verso il controllo del linguaggio pittorico, indipendentemente dalla scelta del soggetto, che spesso si fa mero pretesto finalizzato all’esclusione di ogni concettualità che potrebbe nascondersi all’interno dell’opera. L’autrice invece precede nell’intenzione di costruire un percorso chiaro basandosi sulla ricerca dei limiti insiti nel linguaggio pittorico.
Nel progetto dal titolo “A GUARDARE IL CIELO SI DIVENTA CIELO” l’artista vuol mettere in evidenza il tentativo di desacralizzazione di un percorso pittorico attraverso la presentazioni di dipinti, carte, schizzi, disegni compiuti durante questo ultimo percorso lavorativo.
“A guardare il cielo si diventa cielo” è l’accumulo di immagini e di studi che mirano ad esternare una ricerca sul linguaggio; l’artista espone infatti un processo senza conclusione alcuna; la sostanza e la materia della pittura e la sua irriducibilità ad un’unica chiave di lettura.
Esporre il processo insito nel “fare” della pittura lascia aperta una possibile nuova identità espressiva: quello che più emerge è la volontà di trovare una “forma” ad un immaginario ricorrente e farne altra cosa. È per questo che come dice M. Dumas, “La prima cosa può essere l’ultima”; sottrarre le immagini ad una loro compiutezza per creare una diversa realtà è la terra che non deve mancare sotto i piedi. Ricercare circolarmente e lasciare aperte nelle immagini una falla vuol dire poter entrare e poter continuare la ricerca sulla pittura e per mezzo della pittura. A fare pittura si diventa pittura.
Paola Angelini
Vive e lavora a San Benedetto del Tronto tra le varie mostre ricordiamo le personali:
E’stato catturato un grande animale, ARTcore, Bari, Italy e Blue Memory, ROD BIANCO Gallery, Oslo Norway; le collettive:The Name The Nose, a cura di Raul Zamudio, MuseoLaboratorio, Città Sant’Angelo, Italy, Yellowing of the Lunar Consciousness a cura di Andrea Bruciati, Galleria Massimodeluca, Mestre/Palazzo Bonvicini, Venezia, Italy, 1986 - 2013 / En kunstner som samler kunst, a cura di Morten Viskum, Vestfossen Kunstlaboratorium, Vestfossen, Norvegia, Ho avuto anche troppa pazienza! a cura diPaolo Toffolutti, SPAC, Casa Cavazzini, Udine, Italy,
BATON SINISTER, a cura di Bjarne Melgaard, 54°Venice Biennale, Norwegian Pavilion, Palazzo Contarini Corfù, Venezia, Italy
Hills and Heavens of the Mugello, MIchael Shimmel Center for the Arts, Pace University, New York, USA.
Fra le varie acquisizioni menzioniamo quelle al Morten Viskum collection, Vestfossen Kunstlaboratorium, Norway e al MAC, Museo d’arte Contemporanea di Lissone, Italy.
Per il 2014 è stata selezionata per partecipare alla residenza del Nordic Artists’Center al Nordisk Kunstnarsenter Dale in Norvegia.
Mostra in collaborazione con la galleria Massimo De Luca
La mostra è inserita all’interno del programma del Contemporanea Festival 2013
Cultura/ARTICOLO
Paola Angelini "A guardare il cielo si diventa cielo"
Dall'11 ottobre al 3 novembre alla galleria Vault di Prato la prima personale dell'artista

Paola Angelini ‘A guardare il cielo si diventa cielo’