Parce que j'étais peintre, ovvero, perché ero pittore. Una spiegazione semplice ma che racchiude il senso profondo di quanto hanno fatto alcuni deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti. Un imperativo interiore a fissare su carta quanto stava avvenendo e un modo per scongiurare il silenzio dell'anima. Poiché ero un pittore - è quanto comunicano alcuni intervistati al regista Christophe Cognet, autore del film che sarà presentato in anteprima nazionale martedì 27 gennaio allo Spazio Alfieri di Firenze, (ore 20.30) in occasione della Giornata della Memoria - ho realizzato schizzi, disegni, opere d'arte con gli scarsissimi strumenti che avevo a disposizione.
La pellicola è un'inchiesta sulle opere d'arte realizzate clandestinamente da alcuni pittori nei campi di concentramento nazisti che si compone di dialoghi con i rari artisti deportati ancora vivi. Grazie al film si scoprono oggi opere d'arte dimenticate, rinvenute nei depositi in Francia, Polonia, Germania, Repubblica Ceca e Belgio, con tutto il carico di poesia e sofferenza che ancora comunicano.
Ma ad anticipare l'anteprima del film di Cognet sarà una breve rassegna di film, per non dimenticare gli orrori dell'Olocausto, proposta da Quelli della Compagnia FST. Lunedì 19 gennaio si comincia alle ore 16.00 con Il grande dittatore, di Charlie Chaplin, il primo film completamente sonoro del grande comico e regista britannico, un'esilarante parodia dell'arroganza e della stupidità del nazismo; alle 18.30 sarà la volta di Arrivederci Ragazzi - Au revoir le enfants, di Louis Malle, film Leone d'Oro al Festival di Venezia nel 1987 in cui il regista racconta i ricordi della sua infanzia, nella Francia occupata del 1944, e della separazione da un suo giovane amico, portato via dai nazisti verso i campi di concentramento.
Martedì 20 gennaio si comincia alle ore 15.30, con Notte e nebbia, di Alain Resnais, un raro cortometraggio del maestro del cinema francese (30') realizzato nei campi di sterminio tedeschi; alle 16.30 il film Concorrenza sleale, di Ettore Scola, con Gérard Depardieu, Sergio Castellitto e Diego Abatantuono, racconto delle discriminazioni nei confronti delle famiglie ebree nella Roma fascista; chiude la giornata, alle 18.30, Train de vie, di Radu Mihaileanu, esilarante tragicommedia che riesce a far ridere parlando di un tema drammatico come quello delle persecuzioni razziali. Nel film l'intera comunità di un villaggio di Ebrei dell'Est Europa decide di sfuggire ai nazisti trafugando un treno e travestendosi da soldati tedeschi. Tutte le proiezioni sono ad ingresso libero. Info: www.quellidellacompagnia.it