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Pari opportunità: 2,4 mln in buoni asilo per le mamme

Un aiuto dalla Regione per ridurre le disparità di genere: i voucher avranno un massimale di 250 euro al mese e potranno essere spesi per il prossimo anno scolastico

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Sostenere l’accesso delle donne nel mercato del lavoro e aiutare le famiglie. Questo l’obiettivo di un avviso pubblico della Regione Toscana che stanzia 2,4 milioni di euro per assegnare “buoni servizio”, utilizzabili presso servizi educativi per la prima infanzia accreditati e convenzionati con le amministrazioni comunali. I buoni potranno essere spesi a partire dal prossimo settembre e per tutto l’anno educativo 2013/2014, cioè fino al luglio 2014 e ciascuna madre assegnataria potrà beneficiare fino a un massimo di 250 euro mensili.
“In questo momento di grande difficoltà si continua a registrare un calo delle iscrizioni ai nidi - ha sottolineato l'assessore all'istruzione della Regione, Stella Targetti - non abbiamo ancora dati precisi ma la tendenza è chiara ed è dovuta alla crisi economica e occupazionale. Ci sono madri e padri, a volte entrambi, che non lavorano o sono in cassa integrazione e quindi spendere almeno 400 euro per il nido diventa un’impresa. Questi nostri buoni non risolvono certo la situazione ma possono essere un aiuto importante”.

Sono i Comuni, singoli o associati, a dover presentare alla Regione specifici “progetti di conciliazione”, e sono le donne, residenti in quei Comuni, a essere destinatarie delle risorse. Per Comuni interessati si intendono quelli nei quali sono presenti liste di attesa per i servizi comunali all’infanzia, ma possono farsi avanti anche Comuni dove i servizi per la prima infanzia non abbiano titolarità comunale. In questa ipotesi il Comune dovrà seguire un iter specifico: adottare un avviso comunale rivolto a donne residenti con bambini in età utile e, in seguito, redigere una apposita graduatoria in base a determinati criteri.

Le donne destinatarie dei “buoni servizio” dovranno essere madri di bambini in età utile per la frequenza dei servizi alla prima infanzia (3-36 mesi), avere figli in lista di attesa per i servizi a titolarità comunale oppure, nel caso di Comuni privi di questi servizi pubblici, interessate a iscrivere e far frequentare i propri figli in un servizio accreditato. Le madri non devono beneficiare di altri rimborsi o sovvenzioni economiche erogate allo stesso titolo. I Comuni hanno tempo fino al 18 giugno per inviare alla Regione Toscana (Settore infanzia) una specifica “manifestazione di interesse”. Avranno poi tempo fino al successivo 26 luglio per far pervenire una prima documentazione mentre entro il 4 ottobre 2013 dovranno inviare la documentazione completa.
La Regione può concedere, ai Comuni, anticipi di risorse fino al 60% del contributo assegnato.