Cultura/ARTICOLO

Pegaso d'Oro ai Fratelli Taviani In attesa del Maraviglioso Boccaccio

Oggi 12 gennaio il presidente della Regione, Enrico Rossi, consegna ai due noti registi toscani il più alto riconoscimento regionale. L'omaggio prosegue al cinema Odeon di Firenze con la proiezione di due film

/ Elisabetta Vagaggini
Gio 8 Gennaio, 2015
Paolo e Vittorio Taviani

Il 2015 si apre all'insegna del grande cinema: oggi, lunedì 12 gennaio, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi consegna il Pegaso d'Oro a Paolo e Vittorio Taviani (ore 15.00, Palazzo Strozzi Sacrati, Piazza Duomo 10, Firenze, ingresso libero fino ad esaurimento posti). L'omaggio ai registi toscani proseguirà poi al cinema Odeon di Firenze, dove si tiene la proiezione di due film firmati dai Taviani: alle ore 18.00 Padre Padrone (1977) e alle 20.30 La Notte di San Lorenzo (1982), incentrato sulla fuga disperata di un gruppo di contadini dalla furia nazista, raccontata grazie ai sentimenti, agli atti di eroismo, alla solidarietà tra le persone comuni. I due film sono introdotti dal critico Marco Luceri (ingresso libero).

Il Pegaso d'Oro, la più alta onorificenza della Regione Toscana, istituita nel 1993 per dare un riconoscimento “a coloro che hanno reso un servizio alla comunità nazionale ed internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani”, attribuita nel corso del tempo a personaggi del calibro di Mikhail Gorbaciov, Margherita Hack, Aung San Suu Kyi, Roberto Benigni e Luis Sepùlveda, è consegnato quest'anno a due registi di fama internazionale, originari di San Miniato, in provincia di Pisa, ambasciatori del cinema italiano nel mondo.

Paolo e Vittorio Taviani iniziano a lavorare nel 1954, epigoni della grande stagione neorealista appena conclusasi: il loro primo documentario, San Miniato, luglio '44, realizzato in collaborazione con Cesare Zavattini, sembra ispirarsi al noto film di Rossellini, Paisà. Fin dagli esordi il cinema dei due fratelli di San Miniato si contraddistingue per il racconto dei temi politici e sociali, inseriti nel contesto italiano del momento, fotografato nei suoi aspetti più difficili e duri, come in Un uomo da bruciare (1962) con Gian Maria Volonté, sulla lotta alla mafia di Salvatore Carnevale, che vale loro il Premio della Critica alla Mostra di Venezia, I fuorilegge del matrimonio (1963) I sovversivi (1967), San Michele aveva un gallo (1972) sui sogni utopici di un anarchico, film vincitore del premio Interfilm a Berlino. Il tema del sogno tradito della rivoluzione torna nel cinema dei fratelli Taviani in Allonsanfàn (1974) dove una storia ambientata nei primi '800, e i vènti di restaurazione del Congresso di Vienna sono presi a pretesto per raccontare il naufragio degli ideali sessantottini in Italia e in Europa. Il riscatto degli ultimi trionfa in Padre padrone, film tratto dall'omonima autobiografia dello scrittore autodidatta sardo Gavino Ledda, vincitore della Palma d'Oro e del Premio della Critica al Festival di Cannes nel 1977, del David di Donatello e del Nastro d'Argento per la miglior regia.

Ancora il racconto della storia dal punto di vista delle persone comuni ne La notte di San Lorenzo (1982), un vero capolavoro che farà vincere ai due registi toscani il Gran Premio della Giuria a Cannes, i David di Donatello e i Nastri d'Argento per la miglior regia e la miglior sceneggiatura. Nel 1984 ad affascinarli sono le novelle dello scrittore siciliano Luigi Pirandello, rappresentate sul grande schermo in Kaos, film del 1884, vincitore del  David di Donatello e del Nastro d'Argento per la sceneggiatura, scritta insieme al grande Tonino Guerra.

Paolo e Vittorio Taviani continuano la loro ricerca e creazione nel cinema in un percorso in continua crescita, che li vede sempre sulla cresta dell'onda fino ad oggi: dopo il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1986, ancora tanti bellissimi film, come Good Morning, Babilonia (1988), Il sole anche di notte (1990), Fiorile (1993) e Le affinità elettive (1996), La masseria delle allodole (2007) fino all'ultima statuetta che si è andata ad aggiungere alla loro già ampia collezione: l'Orso d'Oro al festival di Berlino nel 2012, per il film Cesare deve morire, docu-film che, tra realtà e finzione, tocca i temi della libertà, della ribellione contro la tirannia, del riscatto degli ultimi, grazie al racconto di una messa in scena teatrale da parte di alcuni detenuti nel carcere di Rebibbia.

Instancabili e inesauribili nella loro vena creativa, Paolo e Vittorio Taviani hanno appena terminato le riprese del film Maraviglioso Boccaccio, ispirato alle novelle del Decamerone di Giovanni Boccaccio. Nel film, vincitore del Fondo Cinema della Regione Toscana, i Taviani riprendono la metafora della peste per raccontare di giovani che, ieri come oggi, sfuggono dalle situazioni negative grazie alla creatività e alla fantasia, alla ricerca di un futuro possibile. Le riprese si sono svolte da marzo a novembre, in collaborazione con Toscana Film Commission, nelle location del centro storico di Pistoia, a Villa La Sfacciata di Scandicci, nel centro storico fiorentino e a Pienza. L'uscita nelle sale di Maraviglioso Boccaccio è prevista nei primi mesi del 2015.

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