Con i suoi 80mila pendolari e gli 824 treni regionali, la Toscana è una delle regioni italiane in cui il numero dei viaggiatori su rotaia è in aumento e insieme alla Lombardia è quella che più ha investito nel settore, con 129 milioni di euro spesi per i nuovi convogli e 80 milioni per il servizio solo nell’ultimo anno.
Questa la fotografia positiva del servizio ferroviario regionale toscano scattata dal rapporto Pendolaria 2013 presentato ieri da Legambiente.
“Quello che emerge dal rapporto è un quadro che premia le scelte fatte dalla Toscana che viene descritta come il lato buono del trasporto pubblico su rotaia in Italia e fa piacere leggere queste cose in un rapporto dove di solito non si perdona niente a nessuno" ha sottolineato l’assessore regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli.
Tra i fattori evidenziati da Legambiente, anche il fatto che la Toscana è stata l'unica regione italiana a introdurre il criterio della progressività nell'aumento del prezzo dei biglietti. In pratica, in tutte le regioni il taglio dei fondi statali ha portato ad aumentare le tariffe, ma in Toscana è stata sperimentata la tariffa Isee, caso unico nel panorama nazionale, che esenta dagli aumenti chi ha un reddito familiare certificato inferiore a 36mila euro. Inoltre nessuna delle 10 linee peggiori d'Italia è toscana.
Sono inoltre apprezzate nel rapporto di Legambiente sia la disponibilità al dialogo con l'utenza, che l'attenzione agli aspetti di 'qualità del servizio' (pulizia, modernità dei convogli, frequenza). Si sottolinea in particolare l'importanza dei contratti di servizio, ribadendo che soltanto Toscana, Emilia Romagna e Lombardia hanno previsto nei loro contratti forme di controllo che permettono di recuperare - tramite penali - soldi da Trenitalia e trasformali in bonus o servizi aggiuntivi in favore dei pendolari.