+60% di vendite all'estero, in particolar modo negli Stati Uniti e in Inghilterra, +40% in Italia nel 2015: sono i numeri del Chianti vegano prodotto dalla tenuta vitivinicola senese Casabianca che sta investendo in sostenibilità e rispetto dell'ambiente. L'azienda è stata la prima che ha ottenuto la certificazione vegan per il Chianti Colli Senese e per tutta la propria linea di vini che vengono prodotti in un'oasi incontaminata a Murlo, con due riserve naturali.
L’azienda ha ricevuto la certificazione cruelty free a partire dalla vendemmia 2014 ed è stata rilasciata dopo un complesso iter procedurale che ha portato a tracciare ogni passaggio della produzione dalla vigna all’uva, dalla bottiglia al packaging.
“Il nostro obiettivo - ha spiegato l'amministratore delegato dell'azienda Alberto Cenni - è produrre vini che siano sempre più espressione del territorio: per questa ragione accanto alla conduzione biologica e alla certificazione di origine, Docg e Igt, abbiano puntato sul bollino vegano che significa un’attenzione in più verso i consumatori”.
Attenzione verso i consumatori e verso l'ambiente: le bottiglie prodotte da Casabianca sono più leggere (con un taglio pari a circa il 25%) per un risparmio di 3 tonnellate di vetro all’anno, i tappi sono riciclabili e ricavati da biopolimeri rinnovabili e a base vegetale, così come le capsule che oltre ad essere riciclabili sono prive di colle.
Le innovazioni green riguardano l’intera linea di vini di Fattoria Casabianca formata da Chianti Colli Senesi Docg, di cui fanno parte una base e due Riserve, e Igt, costituita da due bianchi, un rosato e due rossi, per una produzione di circa 400 mila bottiglie l’anno, tutte biologiche, vegan e con denominazione di origine.