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Piano Cave, presto una 'stanza della partecipazione' su OpenToscana

Dagli incontri sul territorio fino al coinvolgimento della comunità toscana attraverso gli strumenti digitali, ecco come sta nascendo uno dei più importanti strumenti di pianificazione della Regione Toscana

/ Redazione
Gio 11 Gennaio, 2018
Cave di marmo di Carrara

Prosegue il percorso di partecipazione della comunità toscana per la costruzione del 'Piano regionale cave', strumento di pianificazione territoriale attraverso il quale la Regione garantisce la tutela, la valorizzazione e l'utilizzo dei materiali di cava, in una prospettiva di sviluppo sostenibile.

Un percorso 'istituito' dal Garante Regionale per l'informazione e la partecipazione e che - dopo i vari incontri svolti sul territorio - sarà implementato con la messa online (sulla piattaforma digitale di Open Toscana) di una 'stanza della partecipazione', luogo virtuale nel quale potranno essere raccolti ulteriori contributi da parte dei cittadini e  specialisti del settore.

Gli strumenti digitali- tra l'altro - erano già stati scelti dal Garante per garantire un'ampia partecipazione della comunità: sul sito ufficiale della Regione Toscana era infatti presente un 'form online' attraverso il quale poter contribuire al percorso di costruzione del piano. A questo sono seguiti due incontri, il primo con le categorie economiche e il secondo dedicato invece alle associazioni ambientaliste. Il terzo e ultimo incontro, aperto e pubblico, ha coinvolto la cittadinanza, gli amministratori e gli ordini professionali. Proprio nel corso di questo appuntamento conclusivo, tenutosi a Firenze in Consiglio Regionale, il responsabile del procedimento Enrico Becattini ha presentato lo stato di avanzamento del Piano, la cui fase di elaborazione è ancora in corso e se ne prevede la chiusura entro i primi mesi del 2018. 

Sempre in merito al Piano la Regione ha anche attivato alcuni accordi con atenei ed agenzie. L'Università di Siena - ad esempio - ha predisposto un modello tridimensionale delle Alpi Apuane, con l'obiettivo di ottenere un quadro conoscitivo esaustivo del territorio. Un'altra intesa con i tre atenei toscani è stata volta invece ad approfondire la conoscenza dei 'materiali ornamentali storici'.

Arpat, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, è stata coinvolta invece per la valutazione delle criticità ambientali connesse alle attività estrattive.

Un percorso di coinvolgimento delle varie realtà toscane complesso e articolato,  al fine di realizzare uno strumento di pianificazione - in materia di cave - che tenga conto di tutti gli aspetti ambientali ma anche economici e territoriali.

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