Musica/ARTICOLO

Pierpaolo Capovilla al Viper "Papa Francesco una sorpresa"

Intervista al leader del Teatro degli Orrori che presenterà venerdì a Firenze il suo progetto solista "Obtorto Collo"

/ Costanza Baldini
Mer 5 Novembre, 2014
Pierpaolo Capovilla

Arriva in concerto al Viper Theatre di Firenze Pierpaolo Capovilla, leader del Teatro degli Orrori per presentare il suo debutto da solista. "Obtorto Collo" mette da parte l'aggressività dei dischi realizzati con la band e dipana in undici canzoni il lato più romantico del cantautore veneto. Reduce da un lungo tour di reading di poesia tra Pasolini e Majakovskji, Capovilla ha realizzato un disco che si colloca tra la chanson francese e il cantautorato italiano. Dal disco viene fuori forse il lato più "privato" e personale di Capovilla rispetto a quello pubblico e politico che esprime con il Teatro degli Orrori. Ma la situazione dell'Italia contemporanea resta sempre in cima ai suoi pensieri. Da Papa Francesco agli operai delle acciaierie di Terni, ecco la nostra intervista.

Prima di tutto vorrei chiederti qual è per te un esempio di "Obtorto collo", cioè una cosa che senti di dover fare e che non ti piace fare, puoi anche rispondere "le interviste" non mi offendo …

Lavorare. Lavorare in fabbrica, ad esempio. O in ufficio. Fare un lavoro per avere uno stipendio. Lo facciamo quasi tutti controvoglia, malvolentieri, obtorto collo, perché siamo costretti a farlo. Non ce ne frega niente degli obiettivi del nostro lavoro, lo facciamo solo perché dobbiamo vivere. È la più grande violenza che possiamo subire. Perché fare qualcosa per un'intera vita senza comprenderne il senso, priva di significato le nostre stesse esistenze. Secondo me, una cosa che le sinistre hanno sempre capito poco, è che la libertà, ovvero l'espressione del nostro desiderio di stare a questo mondo senza essere sopraffatti dalle circostanze, non può e non deve svolger i soltanto "nel lavoro", ma al di la di esso. Per vivere decentemente, ci vuole tanto, ma proprio tanto tempo libero.

Qualche giorno fa la polizia ha manganellato gli operai delle acciaierie di Terni, vorrei un tuo commento

Ti rispondo in modo rapido ma articolato. Innanzitutto è stato un fatto vergognoso. In secondo luogo, ho la terribile impressione che ci sia qualcuno che sta cercando di instaurare un clima di conflitto nel paese, per imporre allo stesso (il paese) un'idea precisa di chi decide e chi no. Mi riferisco al nuovo gruppo dirigente del Partito Democratico. Un bella accolita di "democretini" interamente conquistata dall'idea di essere quanto di più avanzato possa esprimere la società politica italiana in questo specifico momento del decorso storico. Vent'anni di berlusconismo non possono passare invano. Renzi ha indubbiamente compreso ed interiorizzato la lezione, più ideologica che mai, che chi governa decide e comanda, chi non governa non decide e si adegua alle decisioni del decisore: siamo alla più evidente debacle dello spirito democratico ed egualitarista che dovrebbe ispirare la prassi di un partito erede del PCI. Questi signori e signore così carini e così sexy dovranno fare i conti, e presto, con la realtà.

Secondo te c'è ancora speranza per l'Italia? Sei uno di quelli che vede un dovere il restare in Italia, nell'opporsi sempre e comunque al disfacimento totale oppure consiglieresti la fuga?

Io resto. Con grande piacere. Amo la lotta, quotidiana e di lungo periodo. Mi diverte… Non smetto di sperare e non smetto di disperare. Pasolini scriveva: "non c'è mai disperazione, senza almeno un po' di speranza". Mi riconosco in quel verso.

Negli ultimi anni ti sei dedicato a portare in giro per l'Italia dei reading di poesia, pensi che la poesia possa salvare il mondo?

La mia risposta è un gran bel "si". La poesia, per come la vedo io, se non cambia il mondo, almeno contribuisce alla verità. Per questo la poesia è tanto invisa al potere.

L'esordio solista del leader di una band è sempre un terno al lotto, un salto nel buio, non si sa mai cosa possa venire fuori e la critica in genere è sempre abbastanza scettica. Insomma chi te l'ha fatto fare?

Come risponderti? Per me scrivere e performare canzoni, pubblicarle, proporle a chi le voglia ascoltare, è ciò che ho imparato a fare, e che più mi gratifica, mi stimola, mi inorgoglisce a volte. È il mio mestiere, è la mia vita.

Siamo nel 2014, quasi 2015 e i musicisti di ambito diciamo rock indipendente che vanno per la maggiore sono Marlene Kuntz, Afterhours, Edda, Piero Pelù. Cos'è successo? Siamo saliti su una macchina del tempo senza accorgercene?

Non saprei. Neppure io sono più giovane. Ma non mi sembra che manchino i giovani talentuosi ed ambiziosi. Penso a Brunori, a Vasco Brondi, o a Toni Bruna, ai Nadar Solo, e a tanti altri.

In un'intervista ho letto che ti piace Papa Fracesco, ho letto bene?

Hai letto benissimo. Papa Francesco è il più bel pontefice della storia della Romana Chiesa Cattolica d'Occidente. È una sorpresa inaspettata, ma da molti, fra i quali io stesso, attesa da una vita. Mi lascia senza parole: scorgo nel suo eloquio Jung, Lacan e Marx, come il Cardinal Romero, Leonardo Boff, e l'immenso Dietrich Bonhoeffer.

Venerdì 7 novembre – ore 21,30
Viper Theatre – via Lombardia/via Pistoiese – Firenze
Info tel. 055.0195912 – www.lenozzedifigaro.it
Biglietto: 10 euro

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