Made in Toscana/ARTICOLO

Pisa, centro mondiale di sistemi di iniezione

Continental: dal matrimonio con Siemens VDO la nascita di un colosso globale che conta mille dipendenti nel pisano

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
L’azienda toscana punta molto sulla creatività e sull’innovazione
E' dall'87 che la Continental è in Toscana. La corporate ha due stabilimenti nel pisano: uno a San Piero a Grado con 500 dipendenti, l'altro a Fauglia, vicino a Collesalvetti, con altri 500. In tutto fa mille lavoratori. Ma è “dal 2000 che Pisa rappresenta per noi il centro pulsante mondiale per lo sviluppo e la produzione di sistemi di iniezione per i motori a benzina”. Così ci dice Holger Oest, direttore R&D Continental Automotive Spa. Oest è tedesco e facciamo l'intervista a poche ore da Italia-Germania di Euro 2012. Ci scherziamo su, ma è evidente che il legame fra Continental e la Toscana è molto forte.

Nell'immaginario collettivo quando si dice Continental si pensa alle gomme per auto. Da 15 anni, però, la corporate fa molte altre cose e il matrimonio riuscito del 2007 con Siemens VDO, altro colosso nel settore dei supplementi auto, ha messo le ali al gruppo nel mercato dell'automotive. “Abbiamo fabbriche simili a quella di Pisa in Cina, negli Stati Uniti, in Korea e in India”, dice Oest, ma è Pisa il motore principale del settore. A deciderlo è stata la Business Unit della corporate che ha sede in Germania. E i clienti Continental sono in tutto il mondo. Dalla Russia alla Ducati, dalla Lamborghini alla Pegeout, passando per Renault Wolkswagen Kia Opel e Bmw. Dice Oest: “Abbiamo un fatturato da 30 miliardi di euro. Su Pisa nel 2010 ci siamo attestati sui 210 milioni, 223 nel 2011. Qui produciamo 26 milioni di iniettori l'anno. Nel 2007 ne facevamo 28 milioni, ma avevamo 200 dipendenti in più. La crisi del 2008-09 ci ha imposto una ristrutturazione e oggi, con un calo del 10-15% dei dipendenti, possiamo dire di essere cresciuti in efficienza nel rapporto lavoratori-prodotto finito”.

Negli stabilimenti di Fauglia e S. Piero a Grado la Continental conta molto sulla creatività italiana. “Su 1.000 persone al lavoro – spiega il direttore - sono 100 quelle dedicate alla ricerca e allo sviluppo, un numero alto per un distretto di produzione”. E in questi anni i ricercatori Continental hanno sfornato almeno 100 brevetti. Non si contano poi quelli usciti dalla collaborazione con le Università di Pisa, di Firenze e di Siena, che non sono stati registrati. “Saranno almeno il doppio se non il triplo”, dice Oest. E non è un caso il supporto accademico e intellettuale della Toscana alla corporate. “Abbiamo un forte legame con il dipartimento di ingegneria dell'Università di Pisa. Ci avvaliamo delle tesi di laurea e dei dottorati della Normale e della scuola Sant'Anna”. Pisa, dunque, come mente e tecnologia del futuro. E poi c'è l'indotto. “A Pontedera lavoriamo con Pont Lab, un polo tecnologico finanziato e organizzato dalla Regione Toscana. Ci serviamo anche di un paio di aziende meccaniche per la fornitura di componentistica, banchistica e attrezzature varie”. E il fatturato vola. Un po' come l'Italia con la Germania. Poi, però, è arrivata la Spagna.

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