A Pisa le esportazioni rallentano pur mantenendo una buona performance. “Nonostante gli scambi con l’estero della nostra provincia, in valori assoluti, siano ancora distanti dai traguardi raggiunti prima della crisi – dichiara il Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini - i dati nel loro complesso ci portano a cogliere incoraggianti segnali di ripresa”.
I dati Istat, elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa, confermano un rallentamento generale che riguarda anche la Toscana e la provincia pisana.
A Pisa, si passa da una crescita tendenziale del 18,4% del secondo trimestre 2010 ad un più contenuto +9,4% ( che vale 607 milioni di euro) del terzo: dato che posiziona la provincia alle spalle dell’Italia e della stessa Toscana, la cui crescita luglio-settembre sostanzialmente conferma i due trimestri precedenti (da un +14% ad un +13%).
Il giudizio complessivo sulle esportazioni diventa più morbido esaminando l'analisi settoriale. Tra primi 13 settori esportatori della provincia di Pisa, solo quattro fanno segnare una contrazione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, mentre gli altri mostrano una variazione positiva. Tra i comparti che registrano una crescita spiccano soprattutto quelli del Sistema Moda: pelli-cuoio (+28,2%), calzature (+21,9%), abbigliamento (+19,7%) e pelli grezze (+8,3%). Importante anche la conferma della crescita delle esportazioni di mobili (+32,7%) e del vetro (+7,1%). Aumentano, dopo 9 trimestri consecutivi di flessioni, le vendite all’estero di cicli e motocicli (+2,0%). Tra i comparti in difficoltà troviamo invece la produzione di macchine di impiego generale (-10,5%), i metalli non ferrosi (-20,2%), il nautico (-40 punti percentuali) e le bevande (-6,4%), tra cui il vino".
Le importazioni. "In aumento le importazioni pisane, il cui dato positivo surclassa le performance nazionali e toscane. Sembrerebbe una crescita davvero travolgente (dato tendenziale +30,1%) che vale il raggiungimento del "muro" dei 405 milioni di euro. Ma anche su questo versante occorre entrare più nello specifico. La crescita del dato pisano infatti risulta fortemente influenzata dalle pesanti flessioni registrate nei primi tre trimestri del 2009, un momento in cui la Toscana e l’Italia stavano invece già riducendo il tasso di caduta. Sotto questa luce si scopre allora che le importazioni pisane, perequate con un’opportuna media mobile, risultano anch’esse inferiori di circa un quarto rispetto al massimo raggiunto nel terzo trimestre del 2008.
Ma quali sono i settori che di più sostengono la domanda pisana sul mercato internazionale? Sono quelli afferenti alla filiera della concia, quali le pelli grezze (più che raddoppiata l’importazione), la chimica di base (+44,2%) e il cuoio-pelli (+87,9%), a dimostrazione di come il comparto sia ancora molto attivo e in ripresa". E' quanto si legge in una nota della Camera di Commercio di Pisa.