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Abbagli, bufale ed errori costellano la strada che l’uomo ha percorso per conoscere ed interpretare il mondo. Non solo, si potrebbe quasi arrivare a dire che proprio l'errore, lo sbaglio è parte integrante di quel processo creativo che è di fatto la ricerca scientifica. E' questo l'interessante punto di vista che vuole spiegare ai visitatori la mostra aperta fino al 29 giugno al Palazzo Blu di Pisa "Balle di scienza, storie di errori prima e dopo Galileo".
L'esposizione promossa da Palazzo Blu, dall’Università di Pisa e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un'occasione per festeggiare il 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei che con il suo metodo innovativo ha insegnato a generazioni intere di ricercatori a guardare con più attenzione e intelligenza i fenomeni della natura, arrivando fino alla nostra era ipertecnologica e di comunicazione globale.
Il metodo scientifico, inaugurato da Galileo più di 400 anni fa, aiuta a correggere gli abbagli, ma non può evitarli. Nel suo cammino l’uomo ha accumulato scoperte – fatte qualche volta anche per caso – e clamorose sviste e ha imparato a mettere in discussione lo stesso metodo della scienza, senza dogmi. Ciò che conta è che non abbia perso la meraviglia e la curiosità di fronte al mondo. Sbagliarsi fa parte del gioco.
I visitatori potranno imparare divertendosi attraverso spettacolari installazioni interattive realizzate in collaborazione con artisti esperti di interaction design e videoarte acome per esempio il Muro tolemaico che racconta la scienza dell'osservazione del cielo dagli antichi al Medioevo, il Dono della Massa installazione che speiag il Bosone di Higgs e il Naso di mio padre suggestiva illusione ottica che sfrutta il fenomeno dello specchio gravitazionale.
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