Ha vinto e vince la crisi chi ha investito in ricerca, innovazione e export. Sembra questa la ricetta ideale per rispondere alla crisi economica che ha dilaniato l'Italia delle imprese. Eppure qualche spiraglio di sole c'è. A Pisa buoni risultati per le imprese che hanno adottato strategie più aggressive quali la presenza sui mercati esteri e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi . E - se si parla anche di offerta di lavoro - in questi casi la propensione ad assumere è decisamente superiore alla media toccando, rispettivamente, il 26% ed il 21% segno tangibile di come, agendo sulle giuste leve, la crescita non sia impossibile. Complice il permanere di pesanti difficoltà sul fronte occupazionale, le imprese pisane trovano meno difficoltà nel reperire le figure professionali ricercate: in provincia di Pisa, dopo il 27% del 2012, le assunzioni non stagionali considerate di difficile reperimento sono scese al 13%. Questo è quanto emerge dall'analisi dei dati dell'indagine nazionale Excelsior, realizzata da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro e diffusa dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa.
Uno spiraglio di sole - dicevamo - in un quadro generale ancora non molto incoraggiante: a Pisa solo 12 aziende su 100 intendono assumere personale. Un dato rilevante dell’indagine riguarda infatti la contrazione delle assunzioni previste che dalle 3.700 del 2012 scendono, nel 2013, a 3.460. Considerando i diversi settori, due terzi degli ingressi di quest’anno interesseranno i servizi (490 il commercio e 1.800 gli altri servizi) mentre 940 saranno assunti nell’industria. Solo 230 gli ingressi nelle costruzioni. Quanto alla dimensione aziendale, il maggior numero di assunzioni è previsto dalle grandi (1.380) e piccole (1.220) imprese. Oltre alle assunzioni dirette di lavoratori, l’indagine fornisce una stima degli ingressi di lavoratori interinali (che saranno 620) e di collaboratori a progetto, occasionali ed a partita IVA (ben 820).
Considerando le professioni più richieste dalle imprese pisane per il 2013 gli addetti alle vendite, con 310 ingressi, continuano a rappresentare quelli che godono di maggiore appeal rappresentando il 13% del totale non stagionale. Con valori inferiori, ma sempre rilevanti, troviamo il personale non qualificato nei servizi di pulizia (250, l’11%) seguito dai lavoratori che saranno chiamati ad operare all’interno di uno dei settori caratteristici della provincia quali gli artigiani e operai specializzati nella lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature (230, il 10% degli ingressi non stagionali). Un passo più indietro anche la domanda proveniente da un altro comparto di rilievo quale quello degli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (220, con un peso di circa il 9% sulle assunzioni non stagionali).
Nel 2013 le donne si troveranno più svantaggiate rispetto ai colleghi maschi: la quota di assunzioni non stagionali per le quali viene espressa la preferenza per una donna, dopo il 23% dello scorso anno, nel 2013 scenderà al 20%. Pesante anche il calo della quota dei lavoratori stranieri in entrata. La quota di immigrati assunti nel 2013 peserà, al massimo, per il 10% del totale contro il 15% del 2012. Né la contrazione della domanda di lavoro, né i processi riorganizzativi messi in campo dalle imprese per contrastare la crisi hanno inciso in modo determinante sulla richiesta di personale con esperienza. Nel 2013 il 51% delle assunzioni riguarderà soggetti già in possesso di un’esperienza specifica, professionale o di settore. Coerentemente con la forte richiesta di personale esperienziato, i giovani si trovano in particolare difficoltà: su 100 assunzioni non stagionali solo 8 riguardano gli under 24 e 21 la fascia 25-29 anni.