Quali difficoltà affronta un dislessico che intende imparare l’inglese? E quali strumenti può adottare un insegnante per riuscire nel suo intento didattico? Nel panorama scientifico che negli ultimi anni sta caratterizzando gli studi sulla dislessia, un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa ha intrapreso un percorso che riguarda l’insegnamento e l’apprendimento della lingua inglese da parte di soggetti adulti con DSA, affetti in particolar modo da dislessia evolutiva.
“Malgrado si siano fatti molti passi in avanti in ambito neurocognitivo, lo studio dell’apprendimento delle lingue straniere da parte dei dislessici è un settore ancora poco esplorato – spiegano Gloria Cappelli e Sabrina Noccetti, responsabili dell’unità di ricerca sui DSA e l’apprendimento delle lingue del Centro Linguistico di Ateneo. – È dunque ormai essenziale cercare di unire i vari settori, dalla ricerca teorica alle pratiche riabilitative, per arrivare a una didattica che, riconoscendo le difficoltà del soggetto dislessico, riesca a proporre metodi capaci di consentirgli l’apprendimento della lingua straniera”.
Il progetto prevede un protocollo sperimentale per testare le abilità linguistiche e pragmatiche di due gruppi di partecipanti (dislessici e non-dislessici) in italiano L1 e in inglese L2. I test saranno somministrati prima e dopo la frequenza di un corso di inglese L2 specificamente progettato per questi soggetti, e poi nuovamente a distanza di qualche mese, per vedere se gli apprendimenti perdurano.
[Per maggiori informazioni: www.unipi.it]