Sarà un concerto dei Les Anarchistes a concludere la due giorni di lavori al Teatro Rossi di Pisa, lo spazio occupato da settembre da un gruppo di studenti e cittadini, che qualcuno ha già paragonato all’esperienza molto più conosciuta del Valle di Roma. Domani sera il gruppo toscano si esibirà alle 21.30 nel teatro di piazza Carrara che è tornato a nuova vita grazie all’assemblea che si è data il nome di Teatro Rossi Aperto, composta da artisti, universitari, insegnanti e tanti giovani
Lo spazio storico, costruito nel 1770, era rimasto vuoto per cinquant’anni: l’ultimo spettacolo risale addirittura al 1942, poi era stato usato come cinema, come spazio per gli incontri di boxe e infine chiuso nel 1966. Da allora era precipitato in uno stato d’abbandono, tanto che la platea era stata usata anche come deposito di biciclette e motorini.
Adesso è un laboratorio culturale, con workshop, reading di poesie, lezioni di letteratura, incontri con personaggi come il regista Philippe Garrel e il critico cinematografico Enrico Ghezzi. “C'è una bella differenza tra il Teatro Rossi Aperto e vivo di oggi e quello che solo pochi mesi fa era un luogo buio e abbandonato – spiegano gli occupanti – ora è diventato un luogo dove la cittadinanza si riconosce, un punto d'incontro per molti grandi e piccoli, per ascoltare e raccontare storie, per assistere a spettacoli di musica e teatro”.
Il concerto dei Les Anarchistes è solo l’ultima iniziativa portata avanti nello spazio recuperato di Pisa. Domani si terrà anche un incontro con lo scenografo Jean Guy Lecat sul futuro del Rossi, e tra gli ospiti ci sarà anche Chiara Guidi, della compagnia Socìetas Raffaello Sanzio e lo storico dell’arte Salvatore Settis, ex direttore della Scuola Normale, per una conversazione e riflessione sul tema della conservazione dei beni culturali.
Per rimanere aggiornati sulle iniziative del Teatro Rossi: http://teatrorossiaperto.blogspot.it/