Il mondo ha ancora tanta fame di stile italiano, per questo il settore della moda ha rialzato la testa e adesso serve solo una strategia nazionale per rilanciarlo. Questo il messaggio lanciato dall’apertura ufficiale dell’edizione numero 85 di Pitti Uomo, a cui sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale. “Ci sono un miliardo di nuovi consumatori sul mercato della moda maschile, per questo c’è sempre più concorrenza internazionale sulle fiere di Firenze e Milano” ha spiegato il presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto, che ha sottolineato l’importanza di una piano a livello nazionale per aiutare il sistema: “Dobbiamo rendere le nostre città più funzionali, le infrastrutture e la logistica devono funzionare.”
Per questo a giugno ci sarà a Firenze un grande evento internazionale dedicato alla moda che coinvolgerà nomi come Ferragamo e Gucci, per questo la Regione Toscana investirà 80 milioni di euro nella Fortezza da Basso, che sarà completamente rimessa a nuovo con un programma di lavori che saranno presentati entro marzo, come ha annunciato il governatore Enrico Rossi.
E anche Governo farà la sua parte. "Pitti sarà il prossimo anno la singola iniziativa su cui il ministero investirà più risorse in assoluto" ha annunciato il viceministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda.
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Tutti insieme per far ripartire il manifatturiero, che non è più un malato grave, ma un convalescente bisognoso di attenzioni. Nel 2013 infatti il fatturato della moda uomo ha segnato un +1%, grazie a un aumento delle esportazioni del 3,7%: il mercato internazionale vale più di 5 miliardi di euro, trainato da paesi emergenti come Hong Kong, Corea del Sud o Cina, dove la nuova borghesia ha sempre più voglia di qualità italiana.
“Abbiamo sprecato la crisi, ora non possiamo permetterci di sprecare la ripresa” ha detto all’inaugurazione di Pitti il sindaco di Firenze e segretario del Pd Matteo Renzi, che è partito dalle innovazioni portate dalla sua amministrazione in città (come la pedonalizzazione o la riapertura di tutto Palazzo Vecchio) come esempi di cambiamento possibile. “Se si parte dal gestire bene il bene pubblico le cose si possono fare - ha aggiunto - non c'é la maledizione della bella addormentata nel bosco, dobbiamo smettere di cullarci nella lamentazione".
Un messaggio per la politica che di sicuro il mondo della moda ha già colto, visto che secondo le stime del SMI per il 2014 è prevista una crescita del fatturato del 2,14%. E oggi il futuro fa un po’ meno paura.
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