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Pitti: la moda torna a crescere

A trainare il settore è l'export che segna il +10,9%

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Moda_vestiti_abbigliamento
Dopo alcune stagioni in affanno la moda maschile italiana chiude il 2011 con una dinamica di crescita (+4,2%), cui corrisponde un turnover di 8,4 miliardi di euro. Secondo i dati diffusi da Sistema Moda Italia (Smi) alla vigilia di Pitti Uomo (19-22 giugno alla Fortezza da Basso di Firenze) le vendite estere si rivelano il principale motore di crescita del settore (+10,9%, con una quota di 4,9 miliardi di euro), mentre il mercato domestico evidenzia un ulteriore pesante arretramento (-4,2%); il valore dell' import si ferma a 3,9 miliardi (+8,6%).

Nel dettaglio si evidenziano risultati positivi per tutti i comparti del settore, tranne che per le cravatte (-2,6%). Crescono le vendite di vestiario esterno (+4,7%), maglieria (+4,4%), abbigliamento in pelle (+9,2%), camiceria (+1,9%). Così dopo un triennio di arretramenti il valore della produzione risulta stabile sui livelli del 2010 (+0,2%).
Per quanto riguarda il commercio con l'estero le performance sono positive per le vendite di vestiario esterno (+11,5%), maglieria (+10,1%), camiceria (+10,8%), abbigliamento in pelle (+19,6%) e cravatteria (+1,3%). Con riferimento agli sbocchi commerciali, il maggior dinamismo ha interessato le aree extra-UE (+20,7%), al contrario la UE ha frenato l'incremento al +4,2% (nei primi nove mesi l'area comunitaria aveva segnato una variazione del +8%).

Superiore alla media UE, risulta la crescita dell'export verso la Francia (+7, 3%), mentre tra i tradizionali mercati la migliore performance è del Regno Unito (+11,9%).
Con riferimento all'import il primo mercato di approvvigionamento si conferma la Cina, con un'incidenza del 28,1% sul totale di moda uomo proveniente da oltremare. Ma secondo SMI al trend favorevole del 2011 dovrebbe seguire una decelarazione dei ritmi di crescita, con i mercati extra-UE ancora dinamici e quelli europei in situazione più critica, Italia compresa. Nel primo trimestre 2012, i dati campionari di Smi indicano una crescita degli ordini esteri (+5,5%), mentre quelli nazionali risultano ancora interessati da una dinamica negativa (-4,7%).

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