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Premio giornalistico Sganga a Terra Futura

La cerimonia di premiazione dei vincitori si tiene sabato 18 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
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La Prima Edizione del “Premio Giornalistico Sabrina Sganga - Questione di Stili” è un'iniziativa riservata a giornalisti (professionisti, pubblicisti, praticanti e allievi delle scuole di giornalismo) e ad attivisti e operatori del campo della comunicazione, nei settori della carta stampata, radio, televisione, cinema documentario e nuovi media.

La Premiazione si svolgerà a Firenze, alla Fortezza da Basso nell'ambito della manifestazione Terra Futura, il giorno sabato 18 maggio 2013. L’ospitalità dei premiati sarà a carico dell'organizzazione del Premio.
Alle ore 21.00 ci sarà il concerto con Enriquez e Finaz della Bandabardò, Riccardo Tesi, Enrico Fink e l'Orchestra multietnica e i gruppi vincitori del Rock Contest di Controradio.

Sabrina Sganga ha lavorato per più di quindici anni come giornalista di Controradio, emittente toscana del circuito Popolare Network. Anticipando i temi della contestazione e dell'altermondialismo emersi a cavallo del nuovo millennio (fra Seattle, Genova e i social forum di Porto Alegre e Firenze), ha lavorato lungamente sugli “stili di vita”, ossia sulla necessità di ridurre e cambiare i consumi in una logica di giustizia sociale, di tutela dei diritti, di salvaguardia dell'ambiente.

La giornalista si è impegnata nel racconto della trasformazione, dando voce a tutti coloro che hanno messo in pratica esperienze significative di “altra economia” o scelte di vita originali e capaci di aprire strade nuove. Un lavoro certosino, realizzato dall'osservatorio privilegiato di Controradio, emittente radiofonica impegnata dal 1976 nel campo dell’informazione.

Dai servizi giornalistici quotidiani e dai programmi ideati da Sabrina Sganga, sono scaturiti innumerevoli spunti, che hanno influenzato le scelte quotidiane di moltissime persone. Alcune iniziative sono diventate campagne di respiro nazionale (ad esempio quella sull'acqua in brocca, la campagna “Imbrocchiamola”) e altre sono state rilanciate in altre forme, in un lavoro di rete nel quale la giornalista credeva molto.

Sabrina Sganga – insieme ad altri – ha anticipato nel suo racconto giornalistico il fallimento di un modello. Quello della delocalizzazione del lavoro e della lotta all'immigrazione tesa a creare una categoria di persone senza diritti da impiegare come schiavi; delle acque minerali imbottigliate, trasportate e vendute a caro prezzi, e preferite all’acqua potabile che esce dal rubinetto; il modello dell'impossibile crescita infinita, le privatizzazioni a tutti i costi, di un mercato inumano e aggressivo che non lascia spazio all’economia del dono, della parsimonia e del baratto; il modello che ci manda in guerra senza che ce ne rendiamo neanche conto, per la competizione a spartirsi risorse naturali sempre più scarse.

E' stato un lavoro profondo e impegnativo, fatto sempre con modestia, rigore, tenacia e continuità. E – soprattutto – anticipando i tempi, con convinzione e senza essere settaria, ideologica, o addirittura elitaria. Il lascito più prezioso di Sabrina Sganga è la sua attitudine ad anticipare i tempi senza cavalcare le mode, le parole d'ordine, gli slogan, gli atteggiamenti mediatici mainstream e insieme ricercando una grande concretezza. Ha declinato parte del suo mestiere nel fare da megafono alle tante realtà che svolgono un lavoro pionieristico nella società e che non trovano normalmente spazio nel panorama mediatico, generando anche un lavoro di rete e connessioni.

La gestione pubblica dell'acqua; le energie rinnovabili; un'alimentazione rispettosa dell'ambiente e degli animali; la sanità pubblica accessibile a tutti e sempre più aperta ad un approccio olistico; la riscoperta della terra e dell'agricoltura come attività destinata a un grande futuro anche sotto il profilo occupazionale; l'attenzione verso le esperienze di comunità e di un diverso abitare sostenibile e solidale; la mobilità non inquinante; la centralità del ruolo dei migranti nella trasformazione delle nostre società: attorno a questi temi si è concentrata l'attività giornalistica di Sabrina Sganga.

Per valorizzare e promuovere questa complessità di contenuti immaginati e portati avanti da Sabrina Sganga nel corso del suo lavoro, Controradio, il Controradio Club e l'associazione culturale “Sabrina Sganga” – raccogliendo e mettendo insieme le istanze di numerosi altri soggetti - hanno deciso di lanciare un Premio giornalistico nazionale diviso in due sezioni con l'obiettivo di dare l'opportunità a giovani professionisti, attivisti e operatori del campo della comunicazione di intuire e inseguire vicende e fatti pregni di conseguenze positive, una notizia capace di fecondare con nuove idee la nostra ricerca di soluzioni ai problemi della contemporaneità. Dunque non soltanto una testimonianza. La persona deve essere incoraggiata a raccontare questa storia avendo a disposizione le risorse – anche economiche – necessarie per farlo. Per indagare, viaggiare, scoprire i dettagli ed i risvolti di storie che possono rappresentare delle piccole rivoluzioni per il futuro.