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Premio Pieve, vince un diario che racconta la Grande Guerra

Il premio a Giuseppe Salvemini, morto nel 1918 a 21 anni. Il riconoscimento della città del diario è andato invece allo scrittore Carlo Lucarelli

/ Redazione
Lun 21 Settembre, 2015

Un diario crudo, che racconta una storia personale dove la Guerra, la Grande Guerra all'inizio fa solo da sfondo ma poi diventa protagonista atroce delle pagine scritte da Giuseppe Salvemini, soldato morto a 21 anni, nel 1918, per un'infezione dovuta ai gas asfissianti. Quello scritto ha vinto il Premio Pieve, consegnato ieri nella città del diario, Pieve Santo Stefano. Una vita intensa e breve, un racconto a tratti spensierato che diventa crudo e carico di minuziose descrizioni man mano che la guerra gli si rivela con tutti i suoi orrori. "Si tratta - spiega la giuria del premio -  di uno dei testi più puntuali ed espliciti di denuncia del massacro di massa, delle fucilazioni e delle esecuzioni sommarie che caratterizzarono l'esperienza di guerra degli italiani”.

Il diario vincitore - Salvemini nacque nel 1897 a Castiglion Fiorentino. Nella prima parte del suo diario "Con il fuoco nel sangue",  il giovane vive a pieno la sua età tra gli studi, l'amore, l'amicizia e la passione per le ragazze che incontra durante l'addestramento (frequenta l'Accademia allievi ufficiali di Modena). Poi la guerra e il repentino cambio di registro delle sue memorie: di fronte agli orrori il suo animo si incupisce e nel suo diario, puntuale e preciso, annota la cronaca di quegli eventi.

Il premio a Carlo Lucarelli - Ieri è stata anche la giornata di Carlo Lucarelli, scrittore e giornalista al quale è stato consegnato il Premio Città del diario per aver portato nelle case degli italiani il racconto della Prima e della Seconda guerra mondiale attraverso tutti i mezzi di comunicazione disponibili, dedicando così il suo lavoro alla memoria.

Durante la giornata c'è stato anche un momento speciale dedicato al fondatore dell'Archivio diaristico nazionale, Saverio Tutino. Giovane partigiano, Tutino raccontò con carta e penna la sua esperienza nella Resistenza. I suoi diari di quel periodo, in corso di pubblicazione per l'editore Le Chateau e presto consegnati all'Archivio, riservano pagine di grande intensità. In questa edizione dedicata ai 70 anni della Resistenza, alcuni brani tratti da questi testi saranno letti sul palco da Lucarelli.

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