Momento positivo per i prestiti. Secondo un sondaggio compiuto dalla Banca Centrale Europea riguardante i finanziamenti delle banche dell’eurozona, si evince che le erogazioni sono in aumento, ed è attesa una crescita ancora maggiore nei mesi a venire. Sembra che quindi che molte famiglie, dopo aver messo le offerte di IBL Banca a confronto con quelle di Barclays, WeBank e degli altri istituti per trovare l’offerta più idonea alle proprie esigenze, abbiano ritrovato fiducia nell’economia e pertanto richiedono un prestito. Tutto questo potrebbe essere agevolato dalle attuali condizioni di stipula vantaggiose.
Prestiti favoriti da condizioni meno restrittive
Il sondaggio della Bce, compiuto fra il 6 e il 23 marzo, mostra che tra gli istituti è forte la convinzione che nel secondo trimestre del 2015 vi sarà un grande incremento nella domanda di erogazioni. Nello specifico sono attese condizioni meno restrittive per prestiti relativi ad attività imprenditoriali e credito al consumo. I medesimi risultati vengono confermati anche dal relativo bollettino di Bankitalia, secondo cui nel primo trimestre i criteri di offerta sono diventati più favorevoli. Questo grazie alla pressione concorrenziale tra le banche e all’aumento della liquidità degli stessi istituti.
Inoltre sono stati ridotti i tassi applicati ai finanziamenti, e per quanto concerne i prestiti alle imprese è leggermente aumentato l’importo concesso. Per quanto invece concerne il trimestre in corso, dovrebbero allentarsi le condizioni per le imprese, mentre resterebbero invariate quelle per i prestiti alle famiglie. Proprio le famiglie sono i maggiori richiedenti di prestito, mentre la domanda fatta dalle imprese rimane sostanzialmente stabile.
Non solo buone notizie
In questo panorama di ripresa non mancano però i lati oscuri. Se da una parte il quantitative easing ha permesso condizioni più favorevoli, dall’altra sembra che i problemi delle banche non siano ancora finiti. Dopo il comprehensive assessment (l'esercizio complessivo con cui la Banca centrale europea ha verificato lo stato di salute dei principali gruppi bancari europei) di 6 mesi fa, che ha causato richieste di capitale pari a 3,8 miliardi di euro solo in Italia, la Bce sta pensando di modificare i criteri di riferimento, il che potrebbe causare una nuova richiesta di ricapitalizzazione da parte delle banche europee.
Stando ad alcune voci sembra che la Bce voglia ridurre la discrezionalità nazionale, anche in merito alle valutazioni di presidio delle banche. Per quanto i tempi di tale azione dovrebbero essere molto stretti, non si possono escludere esigenze di capitale aggiuntivo per almeno 50 miliardi di euro in tutta Europa.