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Prestiti: nuova contrazione dalle banche a Gennaio

Cala l’affidamento dei prestiti, in particolare alle aziende: da -1,6% a -1,8%. Ecco tutto ciò che emerge dalla nota mensile di Bankitalia

/ Redazione
Lun 16 Marzo, 2015
Contrazione prestiti

Per quanto riguarda i prestiti, Gennaio è stato un mese negativo. Il report mensile diffuso da Bankitalia mostra infatti un andamento preoccupante su più fronti. Nonostante i consumatori possano mettere i prestiti di varie banche a confronto, gli istituti sembrano restii a concedere finanziamenti: in particolare sono colpite le imprese, la cui contrazione nei prestiti è aumentata dal -1,6% di dicembre al -1,8% del primo mese del 2015.

Sembra qundi che le misure prese dalla Bce stiano avendo poco effetto nell’economia reale; le banche infatti, dopo il Quantitative Easing e le due aste Tltro (la prima per 130 miliardi, la seconda per poco più di 80) di gennaio avevano ottenuto denaro a costo praticamente azzerato, che si pensava potesse essere utilizzato nel campo dei finanziamenti, e non in quello dei titoli di Stato. La stessa Bce aveva infatti asserito che quelle aste fossero finalizzate a migliorare l’erogazione di prestiti bancari a favore del settore privato.

Prestiti in calo, aumentano titoli di Stato e sofferenze

I soldi ricavati sembrano però non aver contribuito alla ripresa del canale dei finanziamenti nel sistema italiano. Secondo i dati di Bankitalia i prestiti al settore privato sono scesi, come già detto; stabili le famiglie invece al 0,5%. Aumenta poi la constistenza dei titoli di Stato italiani: dai 400 miliardi di fine dicembre ai 416,5 di gennaio; crescono anche le sofferenze, i prestiti di difficile esigibilità: il tasso di crescita è salito al 15,4%.

Via Nazionale riporta le principali voci dei bilanci delle banche italiane

-          Per quanto concerne la raccolta,  il tasso di crescita annuale dei depositi del settore privato è stato pari al 5,0%, contro il 4,0% di dicembre; la raccolta obbligazionaria è invece diminuita del 17,7% su base annua (-17,3% nell’ultimo mese del 2014).

-          I prestiti al settore privato hanno subito una contrazione su base annua dell’1,8%, con 0,2 punti percentuali in meno rispetto a dicembre. Quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,8%, mentre a dicembre il saldo negativo era del 2,3%.

-          Il tasso di crescita sulle sofferenze è rimasto in linea con quello dell’anno precedente del 15,2%, assestandosi sul 15,4%.

-          Leggero abbassamento dei tassi di interesse sull’acquisto di abitazioni, dal 3,08 al 3,06%; i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a un milione di euro sono rimasti pressoché invariati (3,32 per cento a gennaio rispetto al precedente 3,31%), mentre i nuovi prestiti di importo superiore al milione di euro registrano un tasso di interesse dell’1,93%, rispetto al 2,15% di dicembre.  Infine, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono passati dallo 0,73 per cento di dicembre allo 0,67 per cento del mese di gennaio.

Gli sforzi della Bce non hanno quindi avvantaggiato il rilascio di prestiti, in particolar modo ai privati. Per invertire questa tendenza, la Banca Centrale Europea dovrà fare in modo che il denaro elargito alle banche non vada impiegato nei titoli di Stato, ma per concedere prestiti e aiutare così la ripresa economica.