Per i cittadini massesi, impegnati a scegliere il prestito personale più conveniente, deve essere sembrato un sogno l’annuncio di un privato pronto a concedere prestiti a chiunque, snobbato dagli istituti di credito, ne avesse bisogno.
Un’offerta di social lending, metodo di prestito sempre più diffuso e utilizzato dagli italiani, come ci spiega il Sole24Ore, utile ai cittadini per abbassare le spese di burocrazia e di intermediazione e per ottenere tassi in media più convenienti, apparsa di recente su alcune bacheche di Facebook.
Attraverso un post esplicitamente rivolto “ai privati, ai poveri, o a tutti coloro che sono nella necessità di un prestito particolare per ricostruire la loro vita”, il messaggio, esplicitamente rivolto a persone in difficoltà e impossibilitate ad ottenere prestiti dagli istituti bancari, promette prestiti da 5.000 a 500.000 euro.
Il post dei prestiti truffa su Facebook recita, infatti, così: “Siete alla ricerca di prestito per sia rilanciare le vostre attività sia per la realizzazione di un progetto sia per comperarvi un appartamento ma la banca non vi dà soldi? Sono un privato, assegno prestiti che vanno da 5.000 euro a 500.000 euro ad ogni persona capace di rispettare le condizioni”.
Una proposta allettante, dunque, che ha fatto il giro della rete dei massesi e attirato alcuni cittadini in precarie condizioni economiche. Questi, contattando l’indirizzo di posta elettronica allegato al post, si sono rivolti al “generoso prestatore” per richiedere il loro finanziamento e cadendo, inconsapevolmente nella rete dei prestiti truffa.
La finta concessione del prestito si attiva, infatti, previo il pagamento, da parte del richiedente di una “spesa d’istruttoria” non meglio definita e che comprenderebbe una voce di dubbi costi legali per l’avviamento dell’operazione. Non serve dire che una volta saldata la quota, il finto creditore si dilegua, divenendo completamente irrintracciabile.
Al richiedente non resta che arrendersi al meccanismo dei prestiti truffa, prestare attenzione per le occasioni future e segnalare immediatamente l’accaduto alla Polizia postale. L’ente, già attivo per il caso di Massa Carrara indaga, infatti, in seguito alla segnalazione del post di Facebook rivolto ai massesi, per scovare il truffatore.
La Polizia postale, inoltre, sollecita non sono i massesi, ma tutti gli italiani ad accogliere con diffidenza questo tipo di offerte segnalandone, ogni qual volta venga meno la certezza nell’affidabilità dell’annuncio, i profili o i post coinvolti come spam alla società Facebook.