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Presto anche i diari dei migranti nell’Archivio di Pieve Santo Stefano

Grazie al bando “Dimmi”, finanziato dalla Regione Toscana, sono stati già raccolti 136 racconti di migranti

/ Redazione
Lun 22 Gennaio, 2018

L’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano si va arricchendo, grazie al progetto “Dimmi-Diari multimediali migranti”, finanziato anche dalla Regione Toscana, anche delle storie autobiografiche dei migranti. L’Archivio dei diari, ideato e fondato nel 1984 da Saverio Tutino, ha raccolto sino ad oggi oltre 7.500 tra diari, epistolari, testimonianze di ogni epoca scritte da italiani e stranieri. Sono già 136 i racconti inediti di emigrazione raccolti grazie alle prime due edizioni del concorso Dimmi-Diari multimediali migranti ma col nuovo bando, aperto fino al 15 giugno, si intende superare le 200 unità, puntando a costituire il più vasto deposito di racconti di vita di emigrati esistente in Italia.

Dimmi è un progetto nato nel 2012 grazie al sostegno della Regione Toscana, il suo obiettivo è quello di sensibilizzare e coinvolgere sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale, e di creare un fondo speciale dei diari di migranti, di prima e seconda generazione, presso l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Promuovendo così la costruzione di una memoria collettiva che tenga conto delle diverse provenienze dei cittadini.

Il concorso è aperto alle storie di chi, di origine o provenienza straniera, vive o ha vissuto in Italia e nella Repubblica di San Marino. I 136 racconti raccolti nelle due precedenti edizioni di Dimmi sono di autori provenienti da 32 diversi paesi sparsi in 4 continenti: dall'Afghanistan al Brasile, dallo Yemen a Santo Domingo, dalla Polonia al Marocco.  Tre le categorie del concorso: uomini, donne e giovani fino ai 21 anni. Ammessi racconti in forma scritta e quelli che si serviranno di foto, immagini, email, lettere e disegni, cartoline, video o musica. Obbligatorio che siano inediti e strettamente autobiografici: nessuna opera romanzata, ma racconti veritieri sulla propria vita, scritti anche in lingua non italiana.