I cittadini l'hanno capito, la prevenzione può aiutare a salvare la vita. Screening alla mammella, al colon o al collo dell'utero possono aiutare a contrastare l'insorgere di malattie mortali come il tumore. Secondo quanto riporta l'Ispo, l'Istituto per lo studio la prevenzione oncologica, hanno risposto agli inviti per visite gratuite di controllo, il 72,6% delle donne toscane per screening mammografici e il 57,5% per il tumore del collo dell'utero. Il 51,5% dei cittadini ha deciso invece di effettuare controlli per il cancro al colon-retto. Con percentuali di risposta così alte da parte della popolazione, la Toscana si guadagna il podio italiano, risultando una delle Regioni con la migliore performance in Italia. In sostanza è cresciuta la consapevolezza, nei cittadini, del ruolo della prevenzione.
Nel 2012 in Toscana sono state invitate a sottoporsi a una mammografia di screening 245.400 donne, con un'estensione del 102% (a fronte del 93,2% nel 2011). Il risultato è sicuramente ottimo se si tiene conto che è la prima volta che viene raggiunto un livello così elevato da quando lo screening è stato avviato in Regione nel 1999.
Per quanto riguarda invece la prevenzione e le visite di controllo per contrastare il tumore al colon retto, nel 2012 sono stati invitati 439.500 uomini e donne. Di questi, il 51,5% ha aderito all'invito effettuando il test, per un totale di circa 217.400 persone esaminate. Questo ha permesso di diagnosticare 263 cancri e 1.544 adenomi avanzati (cioè adenomi a maggior rischio di trasformazione tumorale maligna nel corso degli anni). Come atteso, in circa il 40% dei casi i tumori individuati erano in stadio iniziale e quindi con elevatissime percentuali di guarigione. In media, i programmi di screening toscani sono riusciti inoltre a garantire l'invio del referto negativo entro 3 settimane ben nel 94% degli utenti.
Nel 2012 sono stati effettuati anche 173.523 pap test, per verificare l'eventuale presenza di tumori al collo dell'utero. Nello stesso anno sono state inviate in colposcopia complessivamente 3.495 sul totale delle donne esaminate (2%). L'81,5% delle donne invitate a fare la colposcopia ha accettato di fare l'approfondimento presso il centro di riferimento del programma.
"La Toscana è stata tra le prime Regioni in Italia a capire l'importanza della prevenzione nel campo delle patologie oncologiche - sottolinea l'assessore Luigi Marroni - Un'intuizione che si è concretizzata nella messa a punto di programmi di screening che, negli anni, hanno coinvolto fasce sempre più ampie di popolazione".
"Gli screening organizzati - spiega Gianni Amunni, direttore di Ispo- sono strumenti riconosciuti di miglioramento della prognosi e di riduzione delle differenze per censo, nella mortalità, per alcune neoplasie e costituiscono quindi un riequilibratore sociale. Importante anche il lavoro svolto sul fronte dell'innovazione: in tutta la regione sta andando a regime il test dell'Hpv come test di screening primario per la prevenzione del tumore del collo dell'utero. Anche in questo campo, la Regione Toscana è stata una delle prime ad attuare questo passaggio epocale".