Sedicesimo secolo, tempo di dibattiti relativi all’estetica. E la questione del nudo in arte, come dimostra l’ampia ricerca condotta sulle fonti da Elena Lazzarini, è stata centrale, soprattutto grazie a Giorgio Vasari, che aveva fatto del corpo umano il fulcro principale e nobilitante del procedimento accademico.
Venerdì 28 maggio alle 17.30, alla Gipsoteca di arte antica in piazza San Paolo all’Orto n. 2, sarà presentato il libro "Nudo arte e decoro. Oscillazioni estetiche negli scritti d'arte del Cinquecento" di Elena Lazzarini. La presentazione, organizzata grazie anche all’assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Silvia Panichi, vedrà gli interventi dei professori Lucia Tongiorgi Tomasi e Marco Collareta.
Secondo Vasari la maggiore difficoltà dell’arte risiedeva nel nudo, per il quale l’imitazione di ciò che si vede non è sufficiente, ma è necessario un costante confronto tra lo studio anatomico e quello dei modelli viventi ritratti in tensione, per dare origine all’invenzione di forme autonome e infinitamente variate. Solo in questo modo l’artista può concedersi per questo di andare anche oltre le norme del decoro, escogitando nuovi e originali contesti per la rappresentazione del nudo, che, come genere accademico consacrato, si integra nel concetto di “ornamento” dell’arte.