Un red carpet importante, domenica 10 novembre al Festival Internazionale del Film di Roma per il nuovo film di Marco Simon Puccioni, Come il vento, che vede nel cast Valeria Golino, Filippo Timi, Francesco Scianna, Chiara Caselli e Marcello Mazzarella. Il film, che ha vinto il Fondo Cinema della Regione Toscana, è stato girato all'Isola di Pianosa e a Grosseto e racconta la vita di Armida Miserere (Valeria Golino), direttrice del carcere di Parma, morta suicida in seguito alla morte dell’uomo amato (Filippo Timi) assassinato per mano della mafia.
Sul red carpet domenica 10 un altro film, in concorso nella sezione ProspettiveDoc Italia: il documentario The Stone river, di Giovanni Donfrancesco.
Come il vento è ambientato nel 1989. Siamo a Lodi: Armida Miserere è una delle prima donne a dirigere un carcere e Umberto Mormile è un educatore nel penitenziario di Milano. Vivono insieme in una casa tra le due città. Un giorno di primavera, Umberto viene ucciso mentre si reca al lavoro. Il mondo di Armida va a pezzi. Armida non ha più nulla da perdere e scende in prima linea nelle carceri più pericolose. Applica la legge senza mai farsi intimidire, mentre tenta in tutti i modi di restare umana continuando a cercare amore. Il film si sposta poi a Milano, nel 2001.
Armida scopre la verità: Umberto è stato ucciso per non essersi lasciato corrompere da un boss. Ma il fango che i pentiti gettano sul suo uomo è insopportabile.
"Quando ho conosciuto l’avventura umana di Armida Miserere - ha ffermato il regista - mi sono immaginato quanto deve essere stato difficile dirigere un carcere e governare reclusi e agenti senza rinunciare a essere donna. M’interessava anche capire come e perché questa donna, apparentemente così solida, si è spezzata. Indagando la sua biografia ho scoperto che il suo grande amore, Umberto Mormile, era stato ucciso dalla ‘ndrangheta, apparentemente, perché non si era lasciato corrompere. Ho voluto compiere un’indagine su una vita di una donna comune, forte e fragile, immersa totalmente in un’istituzione complessa e difficile. Ho cercato, ancor più che miei film precedenti, uno stile semplice, che offrisse spazio alla verità del personaggio, tentando di intrecciare il film d’impegno civile con la storia d’amore, gli elementi più intimi e emotivi con l’aspetto sociale".
Cultura/ARTICOLO
Red carpet a Roma per Come il vento
Al Festival Internazionale del Film di Roma il film di Marco Simon Puccioni vincitore del Fondo Cinema della Regione

Golino