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Regione: aiuti per le famiglie Pacchetto anticrisi da 36 mln

Prestiti a interessi zero per i lavoratori disoccupati, esodati o in attesa di rifinanziamenti della Cassa integrazione in deroga. Attivati anche contributi per la famiglie con redditi bassi o con nuclei numerosi. Coinvolti dagli interventi circa 10 mila cittadini toscani

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Un pacchetto di misure da più di 36 milioni di euro per venire incontro alle situazioni di disagio delle famiglie numerose, con disoccupati, con disabili o non autosufficienti: lo ha presentato oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, spiegando che le misure saranno discusse e votate dal Consiglio Regionale in una seduta straordinaria convocata per venerdì 26 luglio.

"Solidarietà e coesione - ha spiegato Rossi - sono fattori di competitività, e caratteristiche della Toscana". La prima misura del pacchetto, che si somma al meccanismo del prestito sociale tramite associazioni che la Regione sta varando, prevede che lavoratori disoccupati da due mesi, esodati o in attesa del rifinanziamento della Cig in deroga, possano ricevere un prestito a interessi zero da una banca fino a tremila euro.

"Pensiamo di iniziare con un investimento di 5 milioni che dovrebbe attivarne 15-20 mln", ha detto Rossi, secondo cui il provvedimento coinvolgerà circa 10 mila persone. Il pacchetto prevede inoltre contributi per le famiglie con un reddito Isee inferiore ai 24 mila euro: 700 euro alle famiglie con oltre 4 figli a carico più 170 per ogni figlio oltre il quarto (3116 nuclei familiari in Toscana); 700 euro all'anno per famiglie con figli disabili (7200 casi in Toscana); 700 euro come contributi per i nuovi nati. E' poi previsto un aumento delle risorse del fondo per la non autosufficienza, da 80 mln a 85 mln di euro.

Microcredito per lavoratori in difficoltà
Oltre diciannovemila persone in Toscana non riscuotono da più di due mesi lo stipendio. Magari è stato loro riconosciuto nel frattempo la cassa integrazione in deroga o qualche altro ammortizzatore sociale. Ma anche quei soldi ancora non sono arrivati. E’ una delle tante facce della crisi. Da settembre quei lavoratori potranno rivolgersi gratuitamente ai centri servizio dei sindacati, che gratuitamente si occuperanno dell’istruttoria, e con quel modulo presentarsi in banca: da quelle banche, che Rossi spera numerose, che firmeranno l’accordo che seguirà. Gli interessi infatti li pagherà la Regione: per prestiti fino a 3.000 euro in tre anni. E la Regione si occuperà anche della garanzie. Si calcola che con 5 milioni, tanti ne saranno all’inizio stanziati per questa misura, potrebbero essere attivati prestiti per 20 milioni di cui potrebbero beneficiare in 10 mila. “Un’iniziativa – annota Rossi – che si somma al prestito sociale già finanziato con 5 milioni, dove sono le associazioni del terzo settore e non le banche a venire in soccorso di chi si trova in difficoltà per ripartire. In cento hanno presentato una cinquantina di progetto e i primi venti sono già pronti a partire”.

Famiglie numerose
Sono soprattutto le famiglie numerose ad essere più esposte al rischio di povertà. L’ultimo rapporto Istat parla chiaro. La Regione garantirà un sostegno di 700 euro, per ogni anno da qui al 2015, per chi ha almeno quattro figli a carico: altri 170 si aggiungeranno per ogni altro figlio oltre il quarto. Numeri alla mano e provando a fare una proiezione sul reddito Isee (il tetto rimane 24.000 euro), sono circa 3.100 famiglie che in Toscana si trovano nella situazione di poter chiedere il contributo. La famiglia più numerosa conta addirittura quattordici figli. Per la Regione significa una spesa di 2 milioni e 400 mila euro.

Figli disabili
Per le famiglie che hanno un figlio gravemente disabile sono previsti 600 euro l’anno per ciascuno. Anche in questo caso vale il tetto di 24.000 euro l’anno di Isee. Sono circa 7.200 casi in tutta la Toscana. La spesa prevista è 5 milioni.

Bonus bebè
Tra le tante conseguenze che la crisi economica ha avuto c’è anche quella di una battuta di arresto sulle nascite. Nel 2008 se ne erano registrate 33.610 in tutta la Toscana, nel 2012 sono state 31.126. C’era stata una ripresa nel 2010, quando la speranza di una veloce uscita dalla crisi era ancora alta. Poi il crollo, con quasi il 10 per cento in meno. Per tutti i nuovi nati la Regione staccherà un assegno da 700 euro, a patto che la famiglia abbia un reddito Isee non superiore a 24 mila euro: nel 2012 sarebbero stati 17.000. L’assegno sarà riconosciuto ai bambini nati dallo scorso 1 gennaio, di qualsiasi nazionalità siano purché la madre fosse già residente in Toscana. Conclude Rossi: “Assieme ai servizi offerti dai territori, come gli asili nido che coprono in Toscana il 32 per cento della domanda potenziale, la percentuale più alta in Italia rispetto ad una media del 19 per cento, è un contributo concreto per la ripresa e la crescita”. La Regione prevede di spendere 12 milioni.

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