Una struttura a custodia attenuata per le madri detenute e un Polo universitario per i carcerati: sono solo alcune delle proposte concrete sul mondo del carcere che verranno realizzate in Toscana grazie alle nuove intese firmate questa mattina tra la Regione e il Ministero della Giustizia.
Il primo documento, siglato dal presidente Claudio Martini, dal capo Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta e dal capo Dipartimento per la giustizia minorile e Bruno Brattoli, definisce le modalità della collaborazione istituzionale in una serie di ambiti: edilizia penitenziaria, salute in carcere, attività a favore di persone che stanno scontando la pena, negli istituti o all'esterno, di minorenni soggetti a misure penali e attività volte a migliorare il benessere del personale.
Da questo derivano gli altri protocolli siglati dalle varie autorità presenti e per la Regione dall'assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori. "Ringrazio per la sensibilità la Regione Toscana - ha sottolineato Franco Ionta - il carcere non deve essere un mondo separato dalla società e questo protocollolo dimostra".
Tra le novità più rilevanti la nascita di una sezione a custodia attenuata per le donne che abbiano con sè un bambino fino a tre anni. E' già stata individuata la sede, uno stabile di via Fanfani a Firenze, di proprietà della Madonnina del Grappa, mentre il progetto formativo viene affidato all'Istituto degli Innocenti.
Inoltre sarà smantellato l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo, che diventerà un normale carcere: gli internati saranno trasferiti a "Solliccianino".
Il nuovo Polo universitario penitenziario assicurerà invece ai detenuti la possibilità di accedere agli studi accademici: i carcerati, anche stranieri e senza permesso di soggiorno, saranno internati nelle case circondariali di Prato, Pisa e San Gimignano, organizzate e attrezzate per consentire lo svolgimento dei piani di studio in collegamento con gli atenei di Firenze, Pisa e Siena.
Infine grazie al protocollo in tema di sanità la Regione si impegna ad allestire su un camper un servizio diagnostico polispecialistico fornito di Tac, ecografia, elettrocardiografo e Rx spostabile nei diversi istituti; ad organizzare ed attrezzare in ognuno di questi locali ad uso sanitario; ad attivare tre poli di ricovero ospedalieri in cui allestire reparti ospedalieri penitenziari o stanze di degenza protetta, mentre ogni Azienda sanitaria adotterà una specifica Carta dei servizi.
Per quanto riguarda le risorse necessarie ad attivare i progetti la Regione anticiperà 3 milioni e mezzo di euro. Le parti inoltre si impegnano a reperire altri fondi attingendo alla Cassa delle Ammende, in cui giacciono 160 milioni di euro.