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Registe contro, Nadia El FaniA Firenze il doc sulle Femen

Al Festival Internazionale di Cinema e Donne, la regista franco tunisina con il film Nos seins non armes. Domenica 27 e lunedì 28 ottobre due registe internazionali e l'attrice Ornella Grassi

/ Elisabetta Vagaggini
Mar 10 Dicembre, 2013
nadia el fani cinema
Palazzo Coppini, edificio storico in centro a Firenze, ha ospitato sabato 26 ottobre, l'incontro stampa con le registe del Festival Internazionale di Cinema e Donne. Presenti, tra le altre, la regista franco tunisina Nadia El Fani autrice dei film Laicité, Meme pas mal, e che porta al festival il documenatrio Nos seins, nos armes, sul movimento di protesta femminile Femen.

Per il film Laicité, Nadia El Fani dichiara di avere avuto molte minacce di morte e attacchi di ogni tipo, solo per aver dichiarato apertamente durante la presentazione del film su France 2, di essere laica: una dichiarazione non accettata dai fondamentalisti islamici del suo paese. Dopo Meme pas male, dove racconta in prima persona la sua lotta contro un cancro che l'ha colpita, metafora del cancro del fondamentalismo religioso - come lei stessa lo ha definito - Nadia El Fani affronta nel film Nos seins nos armes la lotta per l'emancipazione femminile, cercando il filo rosso che collega le donne tunisine a quelle egiziane, a quelle di altri paesi.

La regista, che riceve a Firenze il Premio Sigillo per la Pace ha affermato: "Sicuramente quella del movimento femminista Femen è una provocazione molto forte, che usa il corpo nudo come arma di protesta. Certo è che quando si vede la reazione di un uomo, o delle istituzioni, davanti ad un corpo di donna nudo, si può misurare il grado di democrazia di un Paese, come ha affermato la leader del movimento".

Il festival prosegue poi domenica 27 ottobre, giornata che vede ospite due registe internazionali, la bielorussa Elena Petkevich e la svizzera Séverine Cornamusaz. Dalla Bielorussia arriva una meravigliosa storia ispirata alla vita e l’opera di J.S. Bach. La regista svizzera, in Coeur animal, racconta invece di Paul, un pastore duro e chiuso come le rocce del paesaggio alpino, dove alleva il suo gregge. Ama la natura e i suoi animali che capisce e cura con attenta sensibilità. Capisce di meno le necessità e i desideri di Rosine, sua moglie, che divide con lui il letto e la solitudine dell’alpeggio in quota. “In questo film - ha affermato la regista - il protagonista dimostra di essere più in comunicazione con i suoi animali che con sua moglie”. Evento clou di domenica 27 il Premio Gilda, attribuito quest'anno all'attrice Sylvia Bergé, presente a Firenze col film Ça ne peut pas continuer comme ça!, di Dominique Cabrera, (Francia, 2012, 95', alla presenza della Direttrice dell’Istituto Francese di Firenze Isabelle Mallez). Una commedia fantapolitica in cui il Presidente della Repubblica Francese decide di realizzare le riforme più avanzate possibili per mettere fine a sfruttamento e povertà nel suo paese. Sa di essere gravemente malato e di non aver molto tempo da vivere, quindi vuole mettere in pratica quello che ritiene giusto.

Lunedì 28 ottobre, alla quarta giornata del Festival Internazionale di Cinema e Donne è invece di scena l'attrice italiana Ornella Grassi, al suo debutto come regista nel documentario In guerra senza uccidere – Russia 1942-’43, che vedrà anche un omaggio musicale dal vivo di Ginevra di Marco. Una storia della seconda guerra mondiale assolutamente fuori dall’ordinario: quella di un ragazzo fiorentino che, quando glielo ordinano, parte per il fronte ma giura e se stesso che non ucciderà. Non sa di essere un eroe e non racconta la sua impresa a nessuno. Solo la figlia, miracolosamente, riesce a regalarci questa testimonianza emozionante.