Sarà condotta stanotte nei laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze la Porta Nord del Battistero, il capolavoro realizzato da Lorenzo Ghiberti che sarà restaurato sotto la direzione di Anna Maria Giusti. Il Battistero di Firenze è rimasto chiuso al pubblico dal 27 febbraio e riaprirà solo domani per consentire le complesse operazioni, dirette dall’ufficio tecnico dell’Opera di Santa Maria del Fiore, che hanno permesso la rimozione delle due enormi ante di bronzo del peso di 4 tonnellate cadauna, per un’altezza di 5 metri e una larghezza di 1,50.
È stata montata una porta sostitutiva in ferro e legno, progettata dal professor Francesco Gurrieri, in attesa della realizzazione della replica ad arte che andrà a sostituire definitivamente l’originale sul Battistero, come per la Porta del Paradiso. Dopo il restauro – che terminerà nel 2015 – è previsto che la Porta Nord sia collocata nel nuovo Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, accanto alla Porta del Paradiso.
Opera fondamentale dell’inizio del Rinascimento, la Porta Nord fu realizzata da Lorenzo Ghiberti tra il 1402 e il 1424, aiutato dal padre e orefice Bartoluccio, e da una serie di aiutanti, tra cui il giovane Donatello. La Porta Nord riprende fedelmente lo schema di quella di Andrea Pisano con 28 formelle istoriate a cornice mistilinea (quadrilobo), disposte in sette file di quattro, due per anta, che rappresentano storie del Nuovo Testamento. Nelle due file in basso sono inoltre rappresentati i 4 Evangelisti e i 4 Dottori della Chiesa. Il telaio contiene, agli angoli delle formelle, 47 testine di Profeti e Sibille, sei per fila tranne l’ultima in basso che ne presenta solo cinque. Tra queste l’autoritratto del Ghiberti con un turbante.