Cultura/ARTICOLO

Riaprono San Marco e Boboli Dopo la "bomba d'acqua"

L'evento metereologico estremo del 19 settembre ha causato molti danni quasi tutti risolti. Ma per il cedro del Libano niente da fare

/ Redazione
Mer 1 Ottobre, 2014
L’albero caduto nel giardino di Boboli

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Riapre oggi mercoledì 1° ottobre il Museo di San Marco, mentre sabato 4 ottobre tornerà parzialmente fruibile il Giardino di Boboli. “Mi congratulo del rapido ripristino dei luoghi danneggiatidichiara il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini –, che nonostante la complessità e criticità, è stato eseguito con la massima sollecitudine”.

Chiuso dallo scorso 19 settembre per i danneggiamenti causati da un improvviso evento meteorologico estremo che ha investito in pieno il monumentale edificio, domani riapre il Museo di San Marco. La furia del vento, della pioggia e della grandine ha provocato danni agli ambienti, alle opere d’arte e all’antico cedro del Libano del chiostro di Sant’Antonino. Per gli ambienti è iniziato il percorso di ripristino, per i dipinti quello di restauro che terrà lontani dal pubblico per alcuni mesi i due dipinti dell’Angelico che sono rimasti più danneggiati, la Pala di Annalena e il Compianto sul Cristo morto. “Per il cedro, invece, nessun ‘restauro’ è stato possibile. – aggiunge la Direttrice del museo, Magnolia Scudieri -. Rimasto stroncato nei grossi rami alti, fortunatamente non crollati per la presenza di solide funi di sicurezza che da tempo li imbracavano, non ha potuto essere salvato e siamo stati costretti ad abbatterlo. Il Chiostro ha perso il suo nobile ombrello che la vetustà aveva reso fragile e pericoloso; dovremo abituarci ad una nuova luminosità. Chissà se era quella angelichiana”.

Sabato 4 ottobre riaprirà parzialmente anche il Giardino di Boboli che subì gravi danneggiamenti in occasione del suddetto straordinario evento atmosferico. “Torneranno alla fruibilità i percorsi viari principali della zona più antica del giardino – dice la Direttrice del Giardino di Boboli, Alessandra Griffo -, ovvero l’Anfiteatro, il Forcone, la Kaffeehaus, l’uscita di Bacco con la Grotta del Buontalenti, e con due soli ingressi aperti: il cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti e il Forte Belvedere”. Aggiunge il responsabile tecnico del giardino, Mauro Linari: “Rimarrà ancora interdetta ai visitatori la zona più meridionale del giardino granducale, comprendente il Prato dei castagni, il Viale dei cipressi, l’Isola e il Prato delle colonne”.

 

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